
Ma quante siamo e dove stiamo?
Pubblicato il 25 nov 2014
Abbiamo chiesto alla compagna Lidia di mandarci un messaggio per la giornata mondiale contro la violenza di genere e la ringraziamo per la consueta disponibilità
di Lidia Menapace – redazionale
Di recente le N.U. si sono fatte carico di rispondere a queste domande, e ci hanno fatto sapere che le donne sono “stabilmente” la maggioranza della popolazione del pianeta e in ogni paese che lo compone; e che occupiamo per lo più le posizioni più disagiate oppresse e povere ovunque; e mi fermo nell’elencazione dei guai, altrimenti invece che una festa per di più mondiale, viene fuori un lamento universale.
Da qui comunque voglio partire: noi donne siamo stabilmente la maggioranza e le peggio messe: “allegria”, ci sarà lavoro e gloria per tutti per mettere rimedio ai guai: o per tutte? sono le donne che si debbono far carico di questa ingiustizia? finora le donne, sia pure mal collocate, si sono fatte carico più o meno spontaneamente anche delle difficoltà malattie pericoli abbandoni in cui è capitato agli uomini di trovarsi, anche se spinti dall’intenso esercizio dello sport che stranamente prediligono, la guerra (e in conseguenza di ciò forse sono diventati minoranza).
Di recente hanno “rimediato” con la guerra totale, che si fa anche e soprattutto a carico della popolazione civile. Mah! E si dice che l’Uomo è un essere razionale! sarà il caso di continuare così o è meglio che ciascun genere si gratti le rogne sue? Perché a me pare che siamo alle scelte ultime possibili: ci toccherà aspettare che la Terra crolli e ci distrugga o che altri umani la distruggano. Di altri pianeti lune e soli ne resteranno sempre miliardi per la bellezza del creato o dell’universo prodotto dall’evoluzione. Noi – se non ci mettiamo a fare molta attenzione – scompariamo di scena nel disinteresse universale. Non mi è riuscito di scrivere nulla di più affettuoso: comunque è una mano tesa. scusate
LIDIA MENAPACE
redazionale
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