Il risultato elettorale e la Sinistra

Il risultato elettorale e la Sinistra

di Fulvia Bandoli -

E per qualcuno sarebbe andata tutto sommato abbastanza bene…
Il mov 5 stelle è il primo partito italiano con il 25 per cento dei voti, il pd tocca il suo minimo storico con il 24,40, sel con il 3,20 ottiene un risultato che dire deludente è poco, il pdl rimonta fino a pareggiare praticamente in Senato e a renderlo ingovernabile, il centro sinistra vince per poco più di 100.000 voti alla Camera e ha la maggioranza dei seggi solo grazie ad un premio spropositato previsto dal Porcellum, che unica legge al mondo attribuisce il 51 per cento dei seggi ad una coalizione che ha preso in effetti il 29 per cento, Monti prende il 9 per cento e rivoluzione civile di Ingroia come era facile prevedere resta al palo e fuori dal parlamento. Il movimento 5 stelle , lo si vedrà meglio dai flussi, prende voti soprattutto alla sinistra e al centrosinistra, mentre penalizza assai meno in proporzione il centrodestra e cattura il voto di milioni di indecisi. Tutto questo avviene nel pieno della più grande crisi economica che l’italia abbia mai vissuto, con una disoccupazione alle stelle, con i salari al minimo del loro potere di acquisto, una economia in ginocchio da tre anni, e un tasso di ingiustizia fiscale drammatico, fattori ai quali si aggiunge una corruzione politica dilagante : tutti elementi che avrebbero dovuto favorire il centrosinistra, se avesse deciso di fare il centrosinistra e di essere una coalizione realmente alternativa e capace di innovare, piuttosto che rincorrere il centro moderato e proporre riforme economiche alcune incomprensibili e altre poco distanti da quelle perseguite dallo stesso Monti. Ecco per il pd e anche per Vendola questo quadro sarebbe in fondo in fondo abbastanza gestibile, e con questi numeri si dovrebbe tentare di fare un governo di centrosinistra chiedendo aiuto al mov 5 stelle, nato e cresciuto proprio per scardinare l’attuale assetto politico. Ipotesi che a me pare francamente surreale. Il pdl invece, che si sente di avere pareggiato e che non vuole restare fuori dai giochi, chiede il governissimo pd, pdl, aggiungendo magari anche Monti. Ipotesi inquietante. La terza strada, quella di un governo istituzionale a tempo ( non tecnico) che faccia subito la riforma della legge elettorale e tornare al voto, si era timidamente affacciata ieri ma è stata subito messa da parte da pd, pdl e anche da sel. A me quest’ultima strada pare invece l unica via possibile, per dimostrare chiaramente che abbiamo capito l’allarme che il paese ci manda con questo voto e che non faremo finta di nulla. Quanto al voto di sel lo ritengo deludente non solo per la percentuale (che comunque ha la sua importanza) ma anche perché non condivido l’opinione che la nostra missione fosse solo quella di riportare in parlamento una Sinistra, io avevo inteso, forse male, che sel doveva in questi anni tentare di costruire una Sinistra sociale e politica significativa e la più ampia possibile e poi giocare bene il suo peso politico dentro un centrosinistra veramente alternativo e coraggioso. Da ultimo mi rafforzo nell’idea che non ci sono primarie che tengano, non ci sono primarie che da sole possano supplire ad una carenza di programmi politici, di insediamento sociale, di legami veri con le persone e i loro problemi. Non ci sono primarie che possano nascondere la crisi dei partiti ,della politica, della rappresentanza. O meglio la nascondono per qualche settimana, ma poi tutte le magagne tornano fuori. E così è stato puntualmente anche stavolta. Oggi sapremo anche della Lombardia, del Lazio e del Molise. E temo che avremo altre sorprese.


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