Grillo vincitore, ma Rivoluzione civile è l’ago della bilancia!

Grillo vincitore, ma Rivoluzione civile è l’ago della bilancia!

di Franco Frediani -
Siamo ormai arrivati alla fine di questa campagna elettorale. L’incertezza regna sovrana, ma la realtà non può che consegnarci una lettura abbastanza precisa del momento. Partiamo subito dall’inevitabile constatazione sul M5S: comunque vada Grillo ha vinto le sue elezioni! Questo non vuol dire approvarlo, né esserne felici o incoraggiare gli indecisi, anzi… La vecchia politica ha permesso questo. Fino all’ultimo la manfrina e l’inciucio hanno prodotto ancora una politica scostante, lontana dal Cittadino e da quella trasparenza da molte parti invocata. Andiamo per punti e per ordine. Risalta la capacità di fare colpo, di giocare sugli “effetti speciali”, senza portare avanti un contenuto affidabile. Lo “tsunami” Grillo è in realtà rappresentato da un meccanismo costruito ad arte e veicolato altrettanto efficacemente. L’immagine più reale di questo istrionico comico prestato alla politica ci viene dipinta in modo ineccepibile dal pur discutibile “baffino” targato Pd, Massimo D’Alema, che non ha bisogno di Photoshop per inquadrare persone e situazioni: “Stiamo assistendo a un passaggio di testimone tra Berlusconi e Grillo, che appare un Berlusconi più giovane, più trasversale, ma con un’impronta simile. Lo vediamo del resto anche dalle promesse campate per aria…Tanto lui non è tenuto a rispondere. Il suo è un inquietante populismo autoritario”. Così come è anche vero che tutta la sua politica è basata sugli spin doctors, sul messaggio e sull’effetto che suscita nella Gente. Il rifiuto di partecipare a trasmissioni televisive gli ha portato ancora più attenzione e “pubblicità” di quanta ne avesse potuto raccogliere presentandosi a dire qualcosa di credibile davanti ai telespettatori. Così come la trappola costruita ad arte per far passare il concetto di una sinistra che abdica: la kermesse finale che oggi (venerdì 22 febbraio, ndr) il M5S terrà in Piazza San Giovanni. Una trappola che ha funzionato, e nella quale c’è caduta persino la stampa. In realtà Grillo sapeva benissimo che la Piazza conosciuta da sempre per aver ospitato le manifestazioni più significative della sinistra, oggi sarebbe stata “abbandonata” dallo stesso Pd (con le distinzioni dovute sulla sua dubbia appartenenza e collocazione politica…). Come spiegano alcuni suoi dirigenti, ovviamente ben informati, il partito di Bersani ha altro a cui pensare ed ha convogliato la sua presenza finale nei luoghi dove maggiore è l’incertezza al voto nei suoi confronti: Milano, Palermo e Napoli. Certo, non possiamo negare che possa essere fonte di rammarico il vedere la piazza che ha ospitato i funerali di Enrico Berlinguer o altre importanti manifestazione di quella che una volta era la vera sinistra, oggi “occupata” da ben altro tipo di “rappresentazione pseudo-politica”. Diciamo dunque che lo Tsunami di Grillo è ben costruito ma ben lontano dall’esser frutto di una vittoria conquistata. Tra studiata e conquistata c’è la sua bella differenza! Tranquilli, non è un’apologia di Grillo, ma il tentativo di far chiarezza laddove non è stata fatta. Oggi tutti i partiti si trovano a fare i conti con questo “urlatore” che sbraita alle folle convincendole che il “NIENTE” è meglio di un malgoverno. Ci sembra davvero poco per accettarlo! Liquidiamo l’affare in questo modo? Sarebbe stupido e poco lungimirante. Grillo conta sullo scontento, e intercetta i voti dei delusi sia di sinistra che di destra. E’ logico che un CONFRONTO con questa forza che lui ha creato, sia in futuro il passo necessario. Si rende tale per la situazione che vede un Pd in fase di outing nei confronti del centro Montiano. La farsa sta per finire e l’unione di fatto tra il centrosinistra e la Lista capeggiata dal liberista ed ex premier Mario Monti, si avvicina a passi sempre più veloci. Un centrosinistra che sembra, a quanto pare, essere in calo di consensi, e che sente il fiato sul collo dell’esasperante Silvio Berlusconi. In questo contesto sbuca l’ormai annoiante argomento del VOTO UTILE. Niente di più falso e questo lo hanno capito ormai anche i bambini. L’ago della bilancia viene ad essere rappresentato dalla sinistra alternativa che vede in Rivoluzione civile l’interprete principale. C’è attenzione e paura da parte di tutte le forze politiche che ambiscono alla vittoria (numerica) di queste elezioni. Il vero voto utile sarò quello che riuscirà a spostare l’asse politico dal centro liberista alla sinistra. Questo sarà il punto di arrivo dello sforzo esemplare ed incisivo portato avanti dalla coalizione capeggiata da Antonio Ingroia. Oseremo dire di non essere meno vincitori di un Grillo, anche se non dovessero arrivare gli stessi “numeri”. Nella fase che si prefigura la forza di Rivoluzione civile sarà determinante, e lo sarà ovviamente ancora di più se riuscirà a portare in Parlamento quella parte di sinistra che avversa il liberismo e la politica corrotta che ha segnato la vita dei Cittadini negli ultimi anni.


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