
Due chiacchiere con… Franco La Torre
Pubblicato il 21 feb 2013
di Rifondazione.it -
Franco La Torre, figlio del dirigente comunista Pio La Torre ucciso nel 1982 dalla mafia, oggi è candidato alla Camera per la lista Rivoluzione Civile.
Una vita di passione e impegno politico a combattere racket e corruzione ma anche a seminare coscienza internazionalista e pacifista, per il disarmo, contro ogni guerra.
Questo suo patrimonio La Torre ha deciso di metterlo a disposizione del Paese per riportare nel Palamento italiano una sinistra di alternativa.
Franco, “alternativa” è una parola che può significare tutto e niente. Quale è il contenuto che ha per te?
Alternativa ad una classe dirigente che, negli ultimi 20 anni, ha fatto strame dei diritti fondamentali, dal lavoro all’impresa, dalla salute all’ambiente, dalla libertà di voto a quella di espressione. Alternativa a un modello di società che ruba il futuro ai giovani e riversa I sacrifici sulle spalle dei più deboli.
Come ti spieghi che in altri paesi d’Europa e del mondo, in particolare in America Latina, esiste una sinistra fuori dal centro sinistra che raggiunge abbondantemente le due cifre ed in Italia no? Che in Bolivia – tanto per fare un esempio di estrema attualità – la discussione verte sulla nazionalizzazione degli aeroporti da parte di Evo Morales e qui lottiamo perché l’esito referendario per l’acqua pubblica venga rispettato? Insomma c’è un abisso …. Se siamo arrivati a questo punto avrà una parte di responsabilità in tutto ciò anche la sinistra?
Credo proprio di sì. Da oltre 20 anni la sinistra italiana si è divisa e frammentata sempre di più, animata da uno spirito dissipatore, una sorta di cupio dissolvi, con le sue varie classi dirigenti vittime in un’autoreferenzialità e di un senso aristocratico di superiorità verso le varie componenti, che non ha favorito la sua ricomposizione, anzi la sua riduzione, allontanandola da coloro che diceva di voler rappresentare, abbandonandoli ad una solitudine, priva di fiducia in una possibilità di riscatto e di progresso, di cui la sinistra deve essere portatrice e alfiere.
Il voto utile, un ricatto che irrompe sulla scena e non per la prima volta, per impedire perfino la pensabilità che esista una sinistra nel nostro paese. In questi giorni vorticosi di incontri per la campagna elettorale in Sicilia, come hai provato a contrastare le ragioni di chi lo avanza?
Affermando che l’unico voto utile, in una terra in cui non sempre si può esercitare questo diritto, è il voto libero.
A proposito delle peculiarità della tua regione, la lotta alla mafia è senz’altro uno dei punti prioritari di questa campagna elettorale. Ma Rivoluzione Civile in Sicilia non significa solo lotta alla mafia …. Non sarà un caso che avete scelto Comiso per la manifestazione di chiusura della campagna elettorale che si è svolta ieri …
La scelta di portare a Niscemi la solidarietà e l’impegno di Rivoluzione Civile verso coloro, in particolare le mamme NO-MUOS, impegnati contro la costruzione degli impianti militari nocivi alla salute e all’ambiente e per dare alla Sicilia un futuro di pace e di sviluppo sostenibile: questo il senso della chiusura a Comiso subito dopo, che, 30 anni fa, fu al centro di una straordinaria mobilitazione pacifista, che coinvolse tutta Europa.
Il tuo impegno una volta eletto in Parlamento … E’ una domanda che può sembrare retorica, ma gli elettori e le elettrici vogliono capire dove andrà a finire il loro voto, per ottenere che cosa. Quale sarà quindi la tua massima priorità?
La lotta contro il sistema di potere politico-mafioso, attraverso l’aggressione ai patrimoni criminali.
Grazie Franco.
Sostieni il Partito con una
Appuntamenti