La recessione in Italia? Colpa di Monti secondo il Financial Times

La recessione in Italia? Colpa di Monti secondo il Financial Times

Duro attacco del prestigioso quotidiano finanziario all’ex premier: la recessione in Italia è colpa delle politiche del governo Monti, dice un editoriale pubblicato a firma di Wolfgang Munchau.
La recessione attuale in Italia è frutto delle politiche del governo di Mario Monti. A sostenerlo da oggi non è solo Berlusconi ma anche il prestigioso quotidiano economico Financial Times, che ieri ha pubblicato un corsivo sulle elezioni in Italia a firma di uno dei suoi editorialisti di punta, Wolfgang Munchau.
Ma se dell’editoriale i giornali italiani hanno tutti enfatizzato la previsione del “quarto posto” per Monti nella contesa elettorale, francamente non una grande novità, poco risalto è stato dato invece ai pesanti giudizi sulla politica economica del Professore nell’ultimo anno.
Dice senza mezzi termini il Financial Times a proposito della situazione italiana:
“The extent of the fall in gross domestic product growth is clearly the result of Mr Monti’s 2012 austerity budget, which he imposed on an economy that was already in recession when he took over”.
L’entità del calo del prodotto interno lordo italiano è il risultato della politica di austerità di bilancio imposta da Monti nel 2012 quando l’economia era già in recessione. Con il risultato di farla deprimere ulteriormente (-3,6% il pil nell’ultimo quadrimestre dell’anno scorso).
Un affondo pesantissimo alle politiche di chi, secondo l’FT, si appresta a tornare a governare il paese in coalizione con il centrosinistra di Pierluigi Bersani. Il problema della crescita e della stabilità finanziaria saranno il principale banco di prova del prossimo Governo, con esiti assolutamente imprevedibili.
Sull’economia italiana pesa e sulla sua (non) crescita come un macigno il “credit crunch”, che coinvolge il settore pubblico e privato. Sono un dato di fatto il collasso dei fornitori della pubblica amministrazione, che vantano crediti enormi, l’impossibilità di spesa degli enti locali con i bilanci in dissesto e comunque bloccati dal Patto di stabilità. C’è poi la mancanza assoluta di liquidità del sistema, a causa di un sistema bancario in grave crisi e impegnato più che a finanziare le imprese a risanare i propri conti in rosso per le spregiudicate operazioni degli anni passati.

da Urbanpost.it


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