
Intelligenza artificiale. Colpo di grazia alla human intelligence?
Pubblicato il 15 lug 2025
di Alba Vastano -
Mentre, tramite le news h.24, si percepisce minacciosa la nube nera dell’escalation verso la guerra nucleare che ci riporterebbe in un nano secondo al pianeta delle scimmie , contestualmente Musk, attraverso SpaceX, organizza viaggi vacanza interstellari con atterraggio su Marte, come residenza alternativa a questo ormai ingombrante e bellicoso pianeta Terra. Viaggi che si potranno permettere, in soldoni, Bezos, Zuckeberg e qualche altro Paperon de Paperoni in giro per il Pianeta. Riguardo il pericolo della escalation nucleare, 2000 e passa anni di storia umana, in cui l’homo sapiens è passato dalla clava alla ruota, alla tecnologia più avanzata, potrebbero sparire in un nano secondo cancellati da un folle che pigerà un bottone, attivando una reazione a catena che distruggerà anche lui.
E ciò confermerà ai survivors, se ci saranno, che l’uomo non è un animale intelligente, rispetto al sistematico perpetuarsi delle guerre che egli stesso produce. Non lo è stato, tranne nel periodo delle grandi rivoluzioni, come quella del 1917. Oggi continua a non esserlo…intelligente, perché, privo, per natura, della capacità intellettiva di comprendere i contesti e di volgerli al meglio per tutte le collettività. Il potere di pochi uomini, eletti dai loro popoli, lo conferma pienamente. Un potere omicida e suicida contemporaneamente. Un potere che partorisce succubi e potenti, schiavi e padroni contemporaneamente. E ciò avviene sistematicamente dagli albori dell’umanità, senza che mai la stupidità umana abbia lasciato il posto al buonsenso.
E oggi, in bilico sul precipizio, con la visione permanente di un mondo distopico e con l’angoscia di tornare alla clava, insieme alla nube nera dell’escalation bellica, si affaccia all’orizzonte una nuova nube, dalle sfaccettature multitasking, intrigante e misteriosa, che ci fa pensare impropriamente di essere proiettati in un futuro ove l’uomo sarà onnipotente. All’idea si aprono scenari oggi impensabili e la realtà viene sommersa da una visione fantascientifica della nostra vita. Sta facendo inarrestabili passi da gigante, nella nostra quotidianità pubblica e privata, una nuova tecnologia che potrebbe comportare una trasformazione epocale sulle nostre vite. Una nuova rivoluzione digitale, che bypassa quella della generazione Y, i Millennials, e anche quella total social network dei nativi digitali della generazione Zeta.
La nuvola multitasking ci sta portando ‘a casa’ un nuovo fenomeno tecnologico. E’ l’intelligenza artificiale, che già, di per sé, anche solo come definizione, lascia spazi a molti interrogativi. Le domande che seguono, sia pur (ndr, dalla scrivente boomer) banalmente poste, perché prive di supporto scientifico nel campo, occorre, comunque, porsele: l’intelligenza artificiale potrebbe, una volta attuata totalmente, dilagando in modo pervasivo in ogni campo della nostra quotidianità, sostituire e rendere obsolete la funzione delle sinapsi dell’intelligenza umana? E quanto spazio prenderà nel nostro agire, fino a sostituirci in ogni azione, rendendoci inermi e, con il tempo di assuefazione, incapaci di agire autonomamente, senza il supporto dell’IA? Quanto tempo occorrerà per lobotomizzarci tutti? E’ la ‘domandona’ che occorrerà porci in breve tempo, anche perché l’IA è già fra noi e sta organizzandosi per agire a tutto tondo nelle nostre vite. Occorrerà che gli esperti nel campo delle tecnologie avanzate sappiano prevederne gli effetti a lungo termine, perché la nuova tecnologia non sfugga loro di mano, contenendone gli effetti, affinché restino a disposizione dell’intelligenza umana e in grado di apportare benefici per l’umanità e per il Pianeta.
Sull’intelligenza artificiale, Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della filosofia contemporanea, professore ordinario di filosofia ed etica dell’informazione all’università di Oxford, ha scritto un trattato scientifico sul tema, delineando chiaramente i tratti salienti e fondamentali dell’IA, riconoscendo che l’applicazione, specie se mal gestita, potrebbe dare adito a molti dubbi e preoccupazioni, ma riconoscendo anche che può offrire all’umanità straordinarie possibilità di sviluppo in ogni campo, possibilità ad oggi impensate. La lettura del saggio ‘Etica dell’intelligenza artificiale- sviluppi, opportunità, sfide‘ ci consente di essere ben informati e di ragionare sui pro, ma anche sui contro dell’applicazione dell’IA.
Il passaggio dalla rete con i suoi algoritmi all’IA prevede una trasformazione epocale che segna una nuova rivoluzione digitale ancora più avanzata di quella in cui siamo già immersi in fulltime e che coinvolge ogni campo della nostra vita. Tutto verrà adottato dalla nuova tecnologia: dall’istruzione, al commercio, all’industria, ai viaggi, al divertimento, alla politica, alla sanità. Il saggio ha un titolo che racchiude il senso che ha voluto imprimere l’autore nella laboriosa articolazione dei vari passaggi descritti. ‘Etica dell’Intelligenza artificiale’ intende offrirci la possibilità di esplorare un mondo nuovo, ad oggi sconosciuto.
Una modalità originale di affrontare le sfide della nuova rivoluzione digitale, senza esserne sommersi e dipendenti.
Cenni sull’I.A. Cos’è? A cosa serve?
L’intelligenza a artificiale si sostanzia nella vita degli umani come una nuova forma dell’agire. Agire privo di dubbi, di incertezze sul che fare. Per tale sicurezza strutturale può affrontare con successo ogni compito e risolvere problemi legati al raggiungimento di un obiettivo. Per far ciò non necessita di essere intelligente, così come noi lo intendiamo. Il successo dell’applicazione dell’IA non si connota per essere agente intelligente, ma aggira l’intelligenza. E’ possibile definire le motivazioni del successo dell’IA, nel raggiungere gli obiettivi di un’azione predefinita, facendo riferimento al contesto in cui il dispositivo opera, poiché l’azione avviene in un percorso facilitato da un avvolgimento, l’infosfera, in cui sono stati adattati, o meglio rimodellati tutti i termini necessari per far sì che il successo avvenga.
L’ IA è già all’opera e sta modificando tutti i campi delle attività umane, dallo sport, alle arti, al divertimento, alla scienza, ai mercati, alla scuola e alla sanità, sostituendosi alla vecchia IA della metà anni 90, agli albori del nuovo millennio. Fu allora che la nostra vita venne invasa dalla prima rivoluzione digitale con l’avvio della rete Internet e con i social Network. La vecchia IA era espressa in simboli con una interpretazione più che altro della logico matematica. La nuova I.A., che sta di fatto rivoluzionando il modo di muoversi nel mondo, si connota come agente connessionista e si può interpretare come branca della statistica. Era necessario questo processo di cui in pochissimi conoscono i limiti e l’agire? E quali le possibili conseguenze sull’agire umano?
Floridi adduce la necessità della nuova I.A. ad alcuni fattori che si stanno sviluppando in quantità abnorme, determinati dalla necessità di gestire in misura sempre maggiore: la potenza e la velocità di calcolo, le dimensioni della memoria degli strumenti digitali, la quantità di dati da salvare, gli algoritmi e le interazioni online. “Ciò accade anche perché- precisa Floridi nel suo saggio – …il numero di dispositivi digitali che interagiscono fra loro è già notevolmente superiore alla popolazione umana. Perciò la maggior parte delle comunicazioni avviene da macchina a macchina, senza coinvolgimento umano. Ci sono robot computerizzati su Marte controllati a distanza dalla Terra. Tutte le tendenze precedenti continueranno a crescere, inarrestabilmente, nel prossimo futuro“. La vita di ogni persona è già stata influenzata, in ogni suo aspetto, dalla rivoluzione digitale. ” Tutto ciò- spiega Floridi nel saggio- ha anche alimentato lo sviluppo dell’IA, dal momento che condividiamo le nostre esperienze onlife e gli ambiti dell’infosfera con agenti artificiali, siano essi algoritmi, bot o robot“.
Cos’è, infine, e come si può definire L’IA? Secondo Floridi si tratta di una nuova forma di agire e non di intelligenza. Per spiegarlo occorrerà analizzare l’impatto che la rivoluzione digitale ha avuto sulla nuova società tecnologica e la necessità di applicare l’IA limitandola alle ricadute positive che potrebbe avere per il Pianeta. E questa è la sfida e il proposito.
L’etica dell’intelligenza artificiale e la bioetica
I sei principi etici più influenti per l’IA:
I principi di Asilomar per l’IA, sviluppati sotto gli auspici del Future of Life Institute nel gennaio del 2017
La dichiarazione di Montreal per l’IA responsabile, sviluppata sotto ggli auspici dell’Università di Montreal nel Novembre 2017
I principi generali offerti nella seconda versione di Ethically Aligned Design, con il contributo di 250 leader di pensiero globale per sviluppare principi e raccomandazioni per lo sviluppo etico e la progettazione di sistemi autonomi e intelligenti (dicembre 2017)
I principi etici offerti nella Dichiarazione su intelligenza a artificiale, robotica e sistemi autonomi (marzo 2018)
I cinque principi generali per un codice di intelligenza artificiale offerti nel rapporto del comitato per l’intelligenza a artificiale della Camera dei Lord del regno Unito (aprile 2018)
I principi di partenariato sull’IA, un’organizzazione multi -stakeholder composta da docenti universitari, ricercatori, organizzazioni della società civile, imprese di costruzione e utilizzazione di tecnologie IA (Partnership, 2018)
I sei principi menzionati soddisfano quattro criteri di base, per cui ciascun principio risulta essere: recente, rilevante (per l’impatto sulla società), di elevata reputazione, influente ( perché recente e di elevata reputazione).. Inoltre viene riscontrato che, a parte le differenze linguistiche, fra i sei principi c’è un alto grado di coerenza e sovrapposizione.
L’alto grado di convergenza viene mostrato più chiaramente confrontando ulteriormente i principi con i quattro principi usati in bioetica: beneficenza (promuovere il benessere, preservare la dignità e sostenere il Pianeta), non maleficenza (privacy, sicurezza e cautela della capacità), autonomia (il potere di decidere di decidere) e giustizia ( promuovere la prosperità, preservare la solidarietà, evitare l’iniquità).
Ribadendo che il filosofo e sociologo Luciano Floridi sostiene l’idea che ‘l’IA non è una nuova forma di intelligenza, ma una forma di agire senza precedenti‘, se ne può dedurre che, fra tutte le forme di etica applicata, la bioetica è quella più conforme all’etica digitale ‘nel trattare ecologicamente nuove forme di agenti e ambienti’. Pur tuttavia, nonostante l’adattabilità e la coerenza sull’IA, i quattro principi bioetici non sono esaustivi nel definire cos’è l’IA. Occorre verificarne altri due principi: l’esplicabilità, intesa come senso epistemologico di intelligibilità , per rispondere alla domanda ‘come funziona?’ E’ il principio etico di responsabilità (accountability) che risponda alla domanda: Chi è responsabile del modo in cui funziona?
Ebbene, i quattro principi bioetici, se coerentemente applicati, dovrebbero garantirci che l’agire dell’IA potrebbe essere veicolato in modo da offrire straordinarie possibilità a vantaggio dell’umanità e del Pianeta, ma chi potrà garantirci che i 4 padroni della rete (Google, Facebook Meta, Amazon e Apple) non ne abbiano già fagocitato il metodo ponendolo alla mercé del capitalismo digitale? Chi potrà garantirci che non ne facciano ulteriore profitto a favore del mercato digitale? Chi potrà garantirci che l’IA non verrà veicolata nel potenziare l’industria bellica, cosa che già sta avvenendo con i droni nelle guerre in corso? Che poi, se qualche folle pigiasse un bottone, dovremmo reinventarci la ruota. Altro che IA.
Fonti:
“The Game”. Stiamo andando avanti a fari spenti
Etica dell’intelligenza artificiale, sviluppi, opportunità sfide- Autore : Luciano Floridi- Ed. Scienza e Idee
I 4 Padroni della rete (prima parte) I 4 Padroni della rete (seconda parte) – I 4 padroni della rete (terza parte) – Amazon I 4 padroni della rete (quarta parte) – Google I 4 padroni della rete (quinta e ultima parte) – Apple
Alba Vastano
Giornalista. Collaboratrice redazionale di Lavoro e Salute
Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-luglio-2025/
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