
Rifondazione: Decreto flussi, a gennaio si aprono le porte, per sfruttare meglio
Pubblicato il 1 lug 2025
Il governo Meloni sa bene che la forza lavoro migrante serve e infatti annuncia altri 500.000 arrivi col decreto flussi. Però per la destra quel che conta è che in Italia ci sia una massa di lavoratrici e lavoratori ricattabili da poter sfruttare. Per questo si continua con un sistema farraginoso e fallimentare che caratterizza le politiche italiane sull’immigrazione e che dura almeno dal 1998 reso ancor più disumano e assurdo dalla legge Bossi Fini. Si fa finta di “governare” gli ingressi con un sistema a paratie stagne, ovvero facciamo entrare noi quelli che ci “servono”, alle condizioni che determiniamo, in gran parte lavoro stagionale, dai paesi con cui abbiamo stretto accordi di riammissione e con cui facciamo affari. Ma è possibile che non si riesca ad accettare che questa logica non funziona? Che far gestire la possibilità di entrare in base alle esigenze, spesso presunte, dei padroni, crea solo disastri e persino lascia vuoti comparti produttivi? Giorgia Meloni annuncia con entusiasmo che almeno 500 mila persone potranno entrare regolarmente in 3 anni. Di queste una parte per lavoro subordinato o autonomo ma non stagionale.
Ma accadrà questo? Come ogni anno no. Ci saranno a gennaio i “click days” due giorni in cui, sulla base delle mansioni, si potrà presentare la domanda d’ingresso dal Paese di origine ma già è noto che solo una minima parte di queste si tradurrà in contratti di lavoro, perché quello che si chiede sono solo persone da sfruttare ricattabili perchè senza contratto si perde il permesso di soggiorno.
Rifondazione Comunista da tanti anni propone al posto di questi metodi farraginosi, canali di ingresso regolari e permanenti, che permettano di uscire dall’invisibilità, non solo per motivi di lavoro, anche a chi in Italia vive da anni e non può avere uno straccio di documento. Mentre i lavoratori e le lavoratrici stagionali o senza contratto, cominciano a morire nel caldo dei cantieri, nei campi o nelle case, torniamo a chiedere la regolarizzazione generalizzata e permanente non soggetta ai voleri di un padrone reale o presunto. Sarà questa la sfida su cui costruire un fronte in cui si vedrà chi è dalla parte di chi lavora e chi dalla parte di chi vuole solo braccia senza volti né diritti.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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