
Il sito Nsa in tilt. Anonymous: «Siamo stati noi»
Pubblicato il 26 ott 2013
di liberazione.it -
Da spioni a spiati (e hackerati)? Il sito web ufficiale della Nsa (la National security agency), in questi giorni nell’occhio del ciclone dopo che si è scoperto che venivano intecrettati anche i leader europei, è andato in black-out, e subito gli hacker di Anonymous si sono affrettati ad affermare che è stata opera loro, anche se la Nsa ovviamente nega (sarebbe uno smacco troppo grosso) sostenendo che si è trattato di «un errore tecnico».
Fatto sta che il sito è rimasto inaccessibile per alcune ore e solo dopo un bel po’ di tempo una portavoce dell’agenzia, Vanee Vines, ha confermato che c’erano dei problemi e che erano in corso verifiche. «Ci stiamo lavorando», si era limitata ad affermare. Allo stesso tempo, altre fonti facevano sapere che non c’erano indicazioni di un’intrusione di pirati informatici né tantomeno di una sottrazione di dati. Tuttavia, già poco meno di un’ora dopo che il sito era andato in panne, su Twitter sono cominciati a uscire cinguettii da account riconducibili ad Anonymous, più o meno attendibili, che lasciavano intuire che si è trattato di una loro azione di rappresaglia per l’attività di sorveglianza elettronica globale condotta dalla Nsa.
Un’azione messa a segno con la tecnica del “disributed denial of service”(DDoS), ovvero un sovraccarico di traffico, di contatti convogliati dai pirati informatici per mandare in tilt i siti presi di mira.
Ma la Nas insiste: «Nsa.gov è rimasto inaccessibile per diverse ore a causa di un errore interno verificatosi durante una programmata operazione di aggiornamento», ha affermato l’agenzia in una e-mail citata dalla Abc News. «La questione verrà risolta» nelle prossime ore, si legge ancora nel testo, in cui si precisa anche che «le affermazioni secondo cui l’interruzione è stata causata da un attacco “disributed denial of service” non sono vere».
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