Merkel si oppone al fondo Ue per i senza lavoro

Merkel si oppone al fondo Ue per i senza lavoro

La Commissione Europea avrebbe elaborato una proposta per istituire un sussidio di disoccupazione a livello continentale, e in particolare per i paesi dove il numero dei senza lavoro continuerà a crescere anche nel 2014. È quanto ha rivelato Die Welt in un articolo pubblicato il 2 ottobre. Secondo il quotidiano tedesco liberal-conservatore, il commissario agli Affari Sociali Làszlò Andor ha elaborato un «sistema di assicurazione» contro gli «shock asimmetrici» provocati dalla crisi.
Una descrizione tecnica quasi imperscrutabile per un’idea, in fondo, semplice: gli stati più ricchi dell’Unione Europea (Germania, Olanda, Austria) dovrebbero trasferire risorse a favore di quelli in difficoltà (Grecia o Spagna) e sostenere un fondo comune continentale contro la disoccupazione. Usando ancora il gergo comunitario, si tratterebbe di una «comunitarizzazione dei rischi di shock economici per ridurre le fluttuazioni del reddito nazionale». L’idea ispiratrice di questa proposta è la stessa che sta alla base dei cosiddetti «Eurobonds» come della stessa unione bancaria caldeggiata dal presidente della Bce Mario Draghi, tra gli altri, ma bloccata da tempo dall’ostilità della Bundesbank e della Cancelliera Merkel.
Il fondo comunitario dovrebbe coprire la metà delle spese delle prestazioni sociali erogate a favore dei disoccupati nei paesi dell’Europa meridionale dove la ricchezza nazionale è crollata rispetto all’inizio della crisi e la disoccupazione continuerà ad aumentare. In Spagna colpisce il 26,2% della popolazione attiva, il 27,9% in Grecia, il 12,1% in Italia. Nel frattempo la Francia si sta avvicinando a quest’ultima percentuale. La disoccupazione in Germania è al 5,2%, tra le più basse in Europa. L’ipotesi di Andor, che avrebbe inviato un documento agli organi comunitari competenti, segue anche una suggestione del Fondo Monetario Internazionale che da tempo propone un’armonizzazione delle politiche europee sull’occupazione, a partire dalle tasse e da un’unico trattamento della previdenza.
Ambienti vicini alla Merkel, citati sempre da Die Welt, hanno fatto trapelare la contrarietà della Cancelliera rispetto ad un’ipotesi che circola a Bruxelles da un anno, quando il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy aveva proposto una forma di «reddito minimo» che non è stata presa in considerazione. è possibile che, una volta partita la «Grosse Koalition» con la Spd, la Cdu si convinca ad ammorbire le sue posizioni rispetto a misure ispirate alla «comunitarizzazione» delle politiche sociali, fiscali, previdenziali o bancarie.
La strada sembra comunque lunga e impervia. Soprattutto perché l’istituzione di un fondo contro la disoccupazione imporrebbe una modifica dei trattati europei vigenti. Per realizzare una simile modifica, tutti gli Stati che partecipano al Consiglio Europeo dovrebbero esprimersi all’unanimità in favore di questa proposta. Un eventuale, ma ancora remoto, consenso della Germania non basterebbe se, ad esempio, l’Austria (che ha una disoccupazione al 4,9%) si opponesse. Senza contare che la creazione di un simile fondo dovrebbe essere ratificato dai parlamenti di tutti i paesi membri dell’Unione Europea.


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