Hellzapoppin

Hellzapoppin

di Dino Greco

Per descrivere l’ultima puntata della pochade politica italiana continueremo ad avvalerci – per non cedere allo sconforto – della produzione cinematografica, sempre ricca di suggestioni. Questa volta di un capolavoro comico, di un film cult come Hellzapoppin, di H.C. Potter, dove si susseguono situazioni al limite dell’assurdo e del non senso. Ebbene, ancora ieri sera, sfidando il segretario vice-premier e i ministri in aria di fellonia, Berlusconi aveva confermato il voto di sfiducia al governo: senza se e senza ma. Se non che questa volta Angelino Alfano e i suoi si sono tolti da sotto i piedi del capo ed hanno retto. Non solo: hanno dimostrato al Conducator di avere dalla loro parte ben 25 senatori disposti a costituire un gruppo indipendente dal Pdl ove la linea della sfiducia fosse rimasta l’indicazione di voto del partito. Il parricidio era compiuto. Insistere avrebbe significato per Berlusconi vedere materializzarsi la sconfitta personale nel modo simbolicamente più dirompente. Di qui la mossa del cavallo di Berlusconi. Un cavallo zoppo, tuttavia, perché per quanto lui ora provi a mimetizzare la spaccatura dietro un’apparente ma in realtà forzosa unanimità, il colpo è di quelli che lasciano un segno indelebile. E lui se lo sente addosso come una sentenza irrevocabile. Letta, da parte sua, incassa il risultato e sprizza felicità da ogni poro. Berlusconi non è proprio alla gogna, ma ora è solennemente certificato che la sua sorte giudiziaria (decadenza, arresto, e conseguente uscita di scena dal palcoscenico politico principale) non influirà più sulla vita del governo. In fondo è questo ciò a cui il premier teneva più di ogni altra cosa. Perché sul merito, sulle scelte fondamentali di politica economica e sociale, fra Pd e Pdl, come si sa, un compromesso lo si trova sempre. La legislatura continua, le ‘larghe intese’ pure, nel solco dell’austerity e del pareggio di bilancio pretesi dal Direttorio europeo. Non a caso tutti quanti – dall’Ue alla Merkel, dalla Confindustria ai sempre vigili mercati – plaudono: lunga, lunga vita alla per nulla strana coppia Letta-Alfano.


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