Sbrodolata mediatico-eversiva di Berlusconi. Che non tocca il governo. Per ora

Sbrodolata mediatico-eversiva di Berlusconi. Che non tocca il governo. Per ora

di Dino Greco – liberazione.it - 

Il videomessaggio di Silvio Berlusconi è stato esattamente ciò che si poteva immaginare: una sbrodolata di impronta eversiva contro la magistratura, definita come un “contropotere dello Stato in grado di condizionare il potere legislativo ed esecutivo con la missione di realizzare per via giudiziaria il socialismo”. E a questo fine protagonista di una persecuzione politica agita “per conto terzi” contro l’uomo che già nel ’92, con la provvida “discesa in campo”, salvò il paese dalla sinistra altrimenti prossima ad impossessarsi del potere. Ebbene, secondo Berlusconi, ora “siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercé di una magistratura politicizzata che, unica fra i paesi civili, gode di una totale irresponsabilità e immunità”.

Come nella manifestazione svoltasi davanti casa sua in seguito alla sentenza della Cassazione che confermava l’esito dei due precedenti gradi di giudizio, il caimano si è autoproclamato innocente, “assolutamente innocente”. Tuttavia, l’invettiva è stata questa volta unita ad una sorta di istigazione para-insurrezionale: “Questa è l’ultima chiamata prima della catastrofe: reagite, fate qualcosa di forte” ha detto con un tono che voleva essere marziale rivolgendosi alle sue truppe. “Io sarò sempre con voi, decaduto o no. Si può fare politica anche al di fuori del Parlamento”. Poi, con la mano sul cuore ha promesso strenua resistenza e il ritorno di Forza Italia.

Nessun accenno al governo, all’intenzione di mettere fine alla coalizione delle ‘larghe intese’. L’uomo sa bene che questa è la sola partita di scambio che può giocare nei confronti del Pd e del Colle, disposti a concedere molto, forse e malgrado tutto una qualche forma di salvacondotto, in cambio della conferma del sostegno al governo Letta, ormai considerato non già uno stato di necessità, bensì l’esecutivo che serve al Paese.

Battendo i tacchi, Renato Schifani ha immediatamente commentato il discorso: “Un ritorno al futuro per il bene dell’Italia. Il videomessaggio di oggi del presidente Berlusconi apre una fase nuova per il popolo dei moderati (sic!, ndr), da sempre maggioranza nel nostro Paese. Saremo al suo fianco in questa rinnovata battaglia di civiltà e democrazia, assieme a milioni di italiani, per realizzare con Forza Italia quella rivoluzione liberale che tanti ostacoli ha trovato in questi anni sul suo percorso”. Il segretario del Pd Epifani, invece, si dice “sconcertato” e se la prende con i “toni da guerra fredda” del capo del Pdl. Niente di più. Insomma, tutto come da copione: fine della commedia. E della puntata.

C’è invece, indiretta, ma assai eloquente, una nota del Quirinale: ”E’ in atto – scrive il presidente della Repubblica – una fase altamente impegnativa dell’attività parlamentare, che prevede l’esame di provvedimenti di vitale importanza economica e nello stesso tempo” un ”programma di riforme istituzionali”, ”miranti a superare disfunzioni da lungo tempo analizzate dell’ordinamento della Repubblica”. Un asset, l’ennesimo, per il governo in carica che – come ognuno può vedere – sta togliendo l’Italia dall’orlo del precipizio. Capito?


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