Il riflesso pavloviano del servo

Il riflesso pavloviano del servo

di D.G. – liberazione.it - 

Letta alla fine ha chinato il capo. La coazione a ripetere atti di servilismo nei confronti del potente alleato americano ha indotto il presidente del Consiglio italiano a firmare l’appello degli undici membri del G20 che condannano Assad per aver fatto uso di armi chimiche contro la popolazione civile, criticano la “paralisi” dell’Onu, esigono “una forte risposta internazionale” e “sostengono gli sforzi degli Stati uniti e di altri paesi per rinforzare il divieto”. Tutto ciò senza neppure attendere il rapporto degli ispettori dell’Onu. Dunque, con una formula che trabocca di rivoltante ipocrisia, anche l’Italia si trova schierata per l’intervento militare. Non vi partecipa direttamente, ma lo sostiene solidalmente: la violazione dell’articolo 11 della Costituzione avviene, questa volta, per interposto paese. La foglia di fico indossata da Letta: “Il nostro paese non prenderà parte a nessuna azione di forza senza un mandato delle Nazioni unite” non è dunque altro che una vergognosa toppa. Il suo maldestro cerchiobottismo si infrange contro la realtà delle cose e suona incomprensibile l’affermazione con cui egli riconosce di avere sottoscritto l’appello per non ripetere “i disastri di dieci anni fa ” quando americani ed europei si divisero sulla guerra in Iraq. Ma Letta spinge la sua contraddizione oltre ogni limite morale quando, apposta la firma sul documento interventista, riesce as aderire all’appello del Papa che invece scongiura, senza mezzi termini, di evitare l’intervento militare.


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