Tanti auguri Madiba

Tanti auguri Madiba

L’ex presidente sudafricano Nelson Mandela oggi festeggia i suoi 95 anni in ospedale. È ricoverato in una clinica di Pretoria dall’8 giugno per una grave infezione ai polmoni. In occasione del suo compleanno il presidente sudafricano Jacob Zuma ha dichiarato che le condizioni di Mandela migliorano di giorno in giorno. Per la prima volta da quando Mandela è in ospedale, non si parla di una situazione “critica” in un comunicato stampa divulgato dalla presidenza sulla salute dell’ex presidente.

Il 18 luglio, giorno del compleanno di Mandela, si festeggia il Mandela day in tutto il mondo. Si tratta di una giornata dedicata dall’Onu all’ex presidente sudafricano, in cui vengono promosse azioni benefiche e di sostegno dei diritti umani. Ciascun cittadino dovrebbe dedicare almeno 67 minuti della sua giornata al servizio degli altri, durante il Mandela day, in omaggio ai 67 anni di militanza di Nelson Mandela, eroe della lotta contro l’apartheid.

Il presidente statunitense Barack Obama ha fatto gli auguri a Mandela e ha ricordato che è “un esempio straordinario di coraggio, gentilezza e umiltà”.

Una delle figlie di Mandela, Zindzi, ha dichiarato a Sky News che la salute di suo padre “fa dei discreti progressi”. Una buona notizia, dopo che nelle ultime settimane c’era stata molta apprensione intorno alle condizioni di salute dell’anziano leader.

Una lunga vita di lotte. Mandela è nato il 18 luglio 1918 dalla famiglia reale dei thembu, una tribù di etnia xhosa della provincia del Capo orientale. Il suo nome in lingua xhosa, Rolihlahla, ha un significato quasi profetico: “attaccabrighe”. Sarà chiamato Nelson solo quando comincerà a frequentare il collegio britannico di Healdtown.

Studia legge all’università di Fort Hare e all’università di Witwatersrand, a Johannesburg. Nella metà degli anni quaranta si unisce all’African national congress (Anc). Insieme a Walter Sisulu e Oliver Tambo, crea la Lega giovanile dell’Anc. Dal 1948 partecipa attivamente alle campagne di resistenza contro la politica di apartheid e segregazione razziale messa in atto dal regime.

In quegli anni Mandela fonda uno studio legale per dare assistenza a basso prezzo o gratuita ai neri che diventa il centro della lotta alla discriminazione razziale. Nel 1962 viene arrestato e condannato a cinque anni di lavori forzati per incitamento alla dissidenza e viaggi all’estero non autorizzati. Mentre sconta la condanna, è di nuovo accusato di sabotaggio al processo di Rivonia. Nel 1964 Mandela è condannato con i suoi compagni alla pena massima: l’ergastolo, da scontare a Robben island, un isolotto in mezzo all’oceano Atlantico di fronte a Città del Capo.

In prigione diventa il leader della lotta contro l’apartheid. Dopo aver rifiutato più volte di essere liberato o di ricevere un trattamento di riguardo in carcere in cambio di un appello all’Anc perché cessasse la lotta, viene liberato l’11 febbraio 1990, soprattutto grazie alle pressioni della comunità internazionale.

Appena uscito di prigione, diventa presidente dell’Anc e avvia un dialogo con il presidente Frederik De Klerk per pacificare il paese: nel 1993 i due leader sudafricani ricevono il premio Nobel per la pace.

Nel 1994 Mandela si candida alle elezioni presidenziali. È una campagna elettorale quasi scontata e Mandela viene eletto: è il primo presidente nero del paese. Nel corso della sua presidenza viene istituita la Commissione per la verità e la riconciliazione, che ascolta le testimonianze delle vittime e dei responsabili dei crimini commessi durante l’apartheid.

Il 18 luglio 1998, il giorno del suo ottantesimo compleanno, Mandela, che nel 1992 si era separato dalla moglie Winnie, sposa Graça Machel, vedova del defunto presidente del Mozambico Samora Machel.

Mandela si è ritirato ufficialmente dalla vita pubblica nel 1999, mantenendo attivo il suo impegno a favore dei diritti umani, in particolare della lotta all’aids.


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