Carceri e Giustizia: ovvero, come non si governa uno Stato!

Carceri e Giustizia: ovvero, come non si governa uno Stato!

di Franco Frediani -
“Situazione di emergenza”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha definito lo stato delle carceri italiane. Ed è ovviamente vero. Quello che lascia da pensare è la forma con la quale si affronta la questione. Napolitano ricorda la “mortificante” sentenza della Corte europea che punta il dito sul degrado del nostro sistema carcerario. Quello che stona, si manifesta con le motivazioni messe in risalto: “sono in gioco il prestigio e l’onore dell’Italia”. Come se l’Italia fosse un luogo astratto, invisibile, e non piuttosto, popolato da Persone! Per chiarire meglio, non era più giusto sottolineare il fatto che migliaia di Persone, pur sottostanti al regime carcerario, stanno vivendo in una condizione inaccettabile?! Sono oltre 65mila i detenuti che affollano le carceri italiane, e vivono in condizioni che vanno nella direzione opposta alla funzione rieducativa della pena, e, come giustamente ricorda lo stesso Presidente, non rispettano assolutamente il senso di umanità necessario. La domanda sorge doverosa: si tratta di un deficit delle strutture, o magari di rivedere l’intero sistema della giustizia oggi in vigore?
>>> L’esempio di San Vittore, casa circondariale dove il presidente della Repubblica si è recato ieri in visita (mercoledì 6 febbraio, ndr), è esemplificativo. I detenuti sono quasi 1600 a fronte di una struttura che era nata per “ospitarne” esattamente la metà; il 63 per cento sono stranieri ed il 30 per cento sono detenuti che scontano pene legate a reati che riguardano gli stupefacenti. Non ci vuole molto a capire che “qualcosa” riguardo alla legge sull’immigrazione, ed a quella sulla droga, sembra proprio non andare nel verso giusto. La conferma di quanto scritto ci viene proprio dalle puntualissime dichiarazioni rilasciate da Ilaria Cucchi, candidata alla Camera per Rivoluzione civile: “Le nostre carceri sono vere e proprie discariche sociali, stracolme di derelitti che, spesso, non hanno nessuna pericolosità’ sociale…Mentre continuiamo a fare proclami, promesse e inutili chiacchiere, la gente continua a morire. Anche per questo serve una legge sulla tortura… Subito! Occorre l’amnistia. Appena entrerò in Parlamento, se i cittadini mi concederanno la loro fiducia, presenterò un disegno di legge per l’eliminazione di leggi criminali come la Fini-Giovanardi e la Bossi-Fini”. Le regole penitenziarie sono state infrante o non rispettate proprio a causa della scelleratezza di leggi come quelle sopra indicate, che portano la firma ed il marchio di governi che hanno dimostrato una totale incapacità nella gestione della res pubblica!
>>> Invece di ricorrere a proclami, o promesse volte a strabiliare la “platea” dei cittadini-elettori, si pensi a “rimettere le mani” laddove c’è un palese fallimento dovuto ad una incapacità politica accertata.   Su quali basi dovrebbero scegliere i cittadini, se non sul giudizio di merito dato alle “cose fatte” (o non fatte..) fino ad oggi dai governi, Berlusconi prima, e Monti dopo?? Ci corre l’obbligo di ricordare al presidente Napolitano, rattristato dal fatto che i suoi appelli si sono dimostrati come messaggi messi in una bottiglia affidata alle acque del mare, erano in realtà destinati (e non raccolti) fino a ieri, proprio a quei governi che hanno promulgato queste leggi inique e scellerate.  Non è dunque una questione di “onor di patria”, ma di un senso di vergogna che dovrebbero provare questi politici che hanno portato la situazione ad un livello di degrado inaccettabile! L’amarezza e l’impotenza riguarda tutti noi; tutti gli italiani che credono nella giustizia amministrata secondo un vero senso di umanità, e non attraverso visioni sociali alterate da vizi antichi che puntualmente si ripresentano sotto mentite spoglie.


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