
Rifondazione : A Gaza non è conflitto ma genocidio. Barbera risponda
Pubblicato il 26 ago 2025
Come Rifondazione comunista esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al collettivo Venice4Palestine e condividiamo le loro proposte e iniziative. Compresa la richiesta di non invitare a Venezia attori come Gal Gadot e Gerard Butler che si sono pubblicamente espressi a favore del governo di Netanyahu e hanno sostenuto, anche raccogliendo fondi, l’esercito israeliano. Venice4Palestine non ha mai chiesto l’esclusione di nessuna opera dalla Mostra del cinema. Ha chiesto che l’ “istituzione culturale pubblica Biennale di Venezia” prendesse posizione di fronte al genocidio in corso a Gaza. Ma così non è stato. Anzi.
È infatti a dir poco scandalosa la risposta del direttore della Mostra d’arte cinematografica Alberto Barbera: “Non è vietando a degli artisti di partecipare a un evento che si risolvono i conflitti… quindi nessuna censura, nessun ritiro di invito… personalmente la situazione in Palestina è assolutamente insostenibile, da tutti i punti di vista, quello umanitario in primo luogo, e quindi il nostro pensiero va con tutte le vittime di questo conflitto….”.
Di quale conflitto parla Barbera? A Gaza è in corso il genocidio di un popolo e il Direttore della Mostra non se ne è accorto. Si bombarda e si uccide un popolo, si bombardano e si uccidono i giornalisti perché raccontano quello che sta accadendo, si bombardano gli ospedali e si uccidono gli operatori sanitari perché così non sopravviverà nessun palestinese.
Avrà qualcosa da dire Barbera al neonato gruppo “Venice for Israel” che sostiene che “… la narrazione di un “genocidio a Gaza”, diffusa da Hamas e amplificata da reti di propaganda russa e iraniana, è un caso esemplare: un falso costruito a tavolino che trova spazio anche nei linguaggi culturali, fino a sembrare una verità acquisita”?
Attendiamo risposte.
Stefania Brai, responsabile nazionale cultura Prc/Se
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