Rifondazione: Imbrattato il ricordo di Valerio Verbano, ma la memoria non si cancella

Rifondazione: Imbrattato il ricordo di Valerio Verbano, ma la memoria non si cancella

Ad oltre 45 anni dalla sua uccisione, rimasta impunita e su cui, come per le stragi fasciste, hanno agito professionisti del depistaggio, stanotte è stata imbrattata la scritta, sotto quella che era casa sua, con cui lo si ricorda. Ogni anno, da quel 22 febbraio, le compagne e i compagni ricordano con dolore quell’orrendo omicidio, compiuto davanti ai suoi genitori, quando non aveva nemmeno venti anni. E il dolore si fa anche personale perché con Valerio condividevo le stesse piazze, le stesse lotte, le stesse speranze.

Maggiore è perciò il disprezzo che si prova nelle occasioni in cui si tenta di dare un colpo di spugna, parlando genericamente di violenza politica da condannare, di “opposti estremismi”, indulgendo in operazioni di revisionismo. Valerio Verbano fu assassinato da neofascisti. Gli eredi di quei gruppi responsabili di omicidi efferati, continuano a celebrare i propri “camerati uccisi”, a ricordare i fasti del ventennio, a manifestare il proprio innato razzismo e la loro avversione verso ogni forma di democrazia. Chi offende Valerio, offende tutte e tutti noi. Che abbiano imbrattato con vernice nera la falce e martello rossa ricorda agli ignavi che l’anticomunismo è sempre stato alla base del fascismo.

Stefano Galieni, Coordinatore della segreteria nazionale, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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