
Roma Capitale: Governo e PD per l’autonomia differenziata in chiave capitolina
Pubblicato il 4 ago 2025
Nei giorni scorsi il Governo ha presentato al Consiglio dei Ministri una proposta di legge di modifica costituzionale per attribuire a Roma Capitale pieni poteri legislativi, modificando l’art.114 della Costituzione.
Trasporti, governo del territorio, beni culturali e ambientali, commercio, artigianato e altri ambiti sarebbero in capo a Roma Capitale in via esclusiva.
Il Sindaco Gualtieri ne è entusiasta e anzi si augura che i tempi siano celeri e l’iter istituzionale costituzionale sia contestuale alla legge attuativa.
Già negli anni scorsi erano state presentate proposte di modifica costituzionale in tal senso da parte di esponenti di entrambi gli schieramenti politici.
In sostanza si persevera, in modo bipartisan, nella logica della differenziazione in un quadro di spezzettamento del Paese.
Si fa il contrario di quanto sarebbe necessario, dopo i rilievi della Corte alla legge Calderoli, il vasto movimento popolare per abrogarla, i pronunciamenti critici di autorevoli costituzionalisti e rappresentanti istituzionali.
Colpisce la leggerezza con cui la Destra e il Pd intendono intervenire sulla Costituzione, sul Titolo V già manomesso nel 2001, che già prevede una legge specifica su Roma Capitale all’art. 114.
Piuttosto andrebbe abrogato il comma terzo dell’articolo 116, che ha sciaguratamente aperto la strada all’autonomia differenziata, ad un regionalismo predatorio e competitivo a svantaggio dei territori e delle classi sociali più deboli.
Rifondazione Comunista è mobilitata contro questi progetti eversivi, al fianco di tutti i soggetti che lottano per l’unità del Paese contro le diseguaglianze.
Tonia Guerra,
Responsabile Campagna No A.D.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Sostieni il Partito con una
Appuntamenti