CACCIA AL MIGRANTE: TRIESTE SPROFONDA NELLA NON-ACCOGLIENZA

CACCIA AL MIGRANTE: TRIESTE SPROFONDA NELLA NON-ACCOGLIENZA

Rifondazione Comunista (Trieste) denuncia l’ennesimo episodio di caccia all’uomo, sotto forma di caccia alla persona migrante, negli spazi di porto Vecchio. Quanto successo il 21 luglio ripropone il tema dell’accoglienza. Persone migranti, che trovano ripari di fortuna nell’area abbandonata di Porto Vecchio, sono stati individuati dalle unità cinofile della polizia, con il plauso degli assessori alla sicurezza, di città e regione. Per puro accanimento ideologico questi assessori, e le giunte di cui fanno parte, continuano a rispondere al tema strutturale delle migrazioni con la repressione e lodando la ridicola chiusura dello spazio Schengen, che riteniamo atto ingiustificabile e protervo.

La caccia all’uomo con i cani è immagine di un recente passato fatto di crimini contro l’umanità. Se oggi viene riproposto a Trieste come sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti e in altre frontiere nel mondo intero, è perché il mondo sta praticando gli stessi crimini. Noi ci opponiamo a tutto questo: sostenendo le associazioni che fanno un grande lavoro di accoglienza, e di supplenza, dinanzi all’ignavia delle istituzioni (a cominciare dal sindaco di Trieste); e denunciando la violenza in atto: siamo al terzo sgombero in grande stile nell’area del Porto Vecchio, senza contare le infinite angherie quotidiane.

Sosteniamo l’accoglienza, in Piazza Libertà, nei giardini davanti alla stazione dei treni, e ovunque vi siano luoghi di cura e di dialogo! Questo è il nostro invito, insieme a quello di operare politicamente per un cambio di maggioranza che metta fine agli abusi e trovi soluzioni razionali e umane allo scandalo della non-accoglienza.

Cordiali saluti,

Gianluca Paciucci (3347037783)

migranti-climatici


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