
Solidarietà a Cristina Fernández de Kirchner e denuncia dell’uso politico della giustizia in America Latina
Pubblicato il 12 giu 2025
La recente conferma della condanna a sei anni di reclusione per l’ex presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner, sancita oggi dalla Corte Suprema, rappresenta un ennesimo attacco alla democrazia in America Latina e una minaccia all’autonomia della politica rispetto ai poteri economici e giudiziari.
Il processo noto come “Vialidad”, già ampiamente contestato per le sue irregolarità e l’assenza di prove concrete, si inserisce in una preoccupante strategia di criminalizzazione selettiva che ha già colpito altri leader progressisti della regione. È il caso ben noto dell’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, privato dei suoi diritti politici attraverso un uso strumentale dell’apparato giudiziario, salvo poi essere riabilitato quando l’operazione politica era ormai compiuta, a cui si aggiunge il caso dell’ex presidente Rafael Correa Delgado, a cui sono stati imputati ben 27 capi d’accusa per i quali non esistono ad oggi condanne, ma che di fatto gli hanno precluso l’attività politica e lo hanno costretto all’esilio se non voleva fare la fine di Jorge Glas Espinel, già vicepresidente, sequestrato mentre era richiedente asilo presso l’ambasciata del Messico in Ecuador.
Denunciamo con forza il consolidarsi di pratiche di lawfare – l’uso politico della giustizia per eliminare avversari scomodi – e l’emergere di destre autoritarie e spregiudicate che non esitano a manipolare le istituzioni democratiche per neutralizzare ogni alternativa.
Cristina Fernández de Kirchner, che ha rappresentato una delle voci più coerenti in difesa della sovranità dell’America Latina, dei diritti sociali e dell’integrazione regionale, è oggi oggetto di un’operazione che mira a cancellarne l’eredità politica e impedire ogni possibile ritorno sulla scena elettorale.
Assistiamo ogni giorno alla repressione in Argentina, anche contro i pensionati e le pensionate che non riescono più ad arrivare a fine mese, mentre l’attuale presidente Milei agita la sega elettrica, compie atti di revisionismo rispetto alla dittatura e taglia le risorse per la sottosegreteria ai Diritti Umani che preservano proprio quella memoria che si vuole cancellare.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Cristina Fernández de Kirchner, al popolo argentino che resiste, e a tutti coloro che nel mondo lottano contro l’uso repressivo della giustizia al servizio dell’ordine neoliberale.
La sinistra in Europa non può restare in silenzio. Difendere Cristina Fernández de Kirchner significa difendere la possibilità stessa di un’alternativa democratica e sociale, in Argentina come in Europa.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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