
No al genocidio. Sì alla Palestina libera
Pubblicato il 6 giu 2025
Intervista a Yousef Salman, Presidente della comunità palestinese di Roma e Lazio -
A cura di Alba Vastano -
“Israele è un progetto dell’impero occidentale nel cuore del mondo arabo in Palestina . Israele è il bastone posto sulla testa degli Arabi attraverso il quale gli Stati uniti d’America e prima la Gran Bretagna hanno sempre continuato a rubare e a sfruttare le richhezze del mondo arabo”. (Yousef Salman)
Di seguito la trascrizione dell’intervista telefonica a Yousef Salman. Nel corso dell’intervista Yousef parla appassionatamente della sua Palestina e di quanto questo popolo stia soffrendo per il genocidio in corso. La sua speranza e la speranza di tutti coloro che credono nella giustizia e nella pace è che questo popolo martoriato venga riconosciuto come Stato libero e indipendente, così come è stato riconosciuto lo Stato d’Israele il 14 maggio del 1948, che nessun bambino debba più morire di fame o sotto le bombe e che sei milioni di profughi palestinesi possano tornare nella loro terra.
Stop al genocidio in Palestina. Sì allo Stato palestinese
Alba Vastano:Yousef, anzitutto grazie per la collaborazione. Iniziamo l’intervista con un excursus sui tratti più salienti della storia della Palestina, per comprendere, in modo inconfutabile, che il conflitto in corso non è iniziato il 7 ottobre con l’attacco di Hamas. E allora a quando risale realmente il conflitto? E perché alla Palestina è stato sempre impedito di diventare uno Stato libero e indipendente, così come proponevano gli accordi di Oslo del 93 firmati da Arafat e Rabin?
Yousef Salman: Hai detto bene, questo conflitto non è iniziato per niente con quello che è successo il 7 ottobre. Innanzitutto la storia palestinese è piena di episodi simili a quello che è accaduto il 7 ottobre, una storia piena di massacri compiuti, sin dalla nascita dello Stato di Israele, sulla terra palestinese. Noi abbiamo sempre subito massacri, ma questo è il primo genocidio. Credo che tutto il mondo lo sa, ogni 2/ 3 anni Gaza è stata oggetto di un massacro, di un’aggressione. Da quando è nato lo stato d’Israele sulla terra palestinese, non solo Gaza e tutta la Palestina, ma tutto il Medio Oriente non hanno mai vissuto un giorno di pace. Bisogna capire perché tutto questo succede. Per capirlo bisogna andare indietro nel passato.
Per conoscere la storia di questo conflitto bisogna farsi la domanda: ‘Ma chi ha creato questo problema, nato con la creazione dello Stato d’Israele sulla terra palestinese?’. Per conoscere la storia di questi popoli dobbiamo tornare alla fine del secolo precedente. Tutto è iniziato dopo il 1882 con l’occupazione inglese in Egitto. Lì gli Inglesi colonizzatori hanno scoperto che avevano bisogno di una base avanzata in Medio Oriente. Noi lo abbiamo sempre detto, Israele è una base avanzata dell’impero occidentale nel cuore del mondo arabo, un cane da guardia per tutelare i loro interessi economici e geopolitici di dominio, di controllo dl Medio Oriente. Una zona, a livello mondiale, molto strategica, importante per l’impero britannico , quell’impero che dominava il mondo prima della seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale quell’impero inglese ha passato le consegne agli Stati Uniti d’America, l’attuale impero. Quindi sono stati gli Inglesi a decidere la creazione dello Stato d’Israele sulla terra palestinese. Credo che si sappia cosa è la dichiarazione di Balfour. Lord Balfour, che era il ministro degli esteri del governo di sua maestà di allora, il 2 novembre 1917 fece questa dichiarazione: “ Il governo di sua maestà dovrà compiere tutti gli sforzi per la creazione di un ‘focolare nazionale’ nella terra ebraica, in Palestina”. Nel 1896 Theodor Herzl, giornalista ungherese, fondatore del sionismo, scrisse il libro ‘Lo Stato ebraico’. Nel libro scrive dettagliatamente come risolvere il problema ebraico in modo particolare a livello europeo, soprattutto nell’Europa dell’est, e che era urgente creare uno Stato ebraico, ma non ha mai parlato della Palestina.
Sono stati gli Inglesi, dopo che hanno occupato l’Egitto nel 1882, a decidere il posto e dove bisognava creare questo stato ebraico. Gli inglesi hanno preso questa decisione, perché avevano fatto fare degli scavi per la messa in opera del canale di Suez, fondamentale per le vie di comunicazione e per favorire il commercio dell’impero britannico con le sue colonie in India, Ceylon, Pakistan e Bangladesh, attualmente l’estremo Oriente. Le loro navi partivano dall’Inghilterra e andavano a finire verso il Sudafrica per poi risalire e arrivare in India. Con il canale di Suez hanno praticamente risparmiato tempo, denaro, sforzo e tutto il resto. Suez, quindi, ha acquisito una importanza strategica a livello mondiale e non a caso nel 1956 i Britannici,i Francesi e gli Israeliani fecero una guerra contro l’Egitto di Nasser, quando ha nazionalizzato quel canale. La guerra del petrolio, una risorsa importantissima per l’industria mondiale con giacimenti immensi nei Paesi del Golfo che aveva anche giacimenti di minerali e fosfato. Gli Ebrei erano stati dislocati dagli Inglesi in varie parti del mondo e anche verso la Palestina, dicendo che loro volevano aiutare questi Ebrei perseguitati. Se era vero che volevano aiutarli dovevano portarli a casa loro, mentre, nello stesso tempo, nel 1923, fecero delle leggi che impedivano agli Ebrei di entrare in Inghilterra.
A.V.: La situazione attuale in Palestina, cosa sta accadendo? Quali le condizioni di vita dei Palestinesi che si trovano a Gaza oggi? I media informano h. 24, ma c’è anche molta disinformazione in realtà c’è su questa ferocissima guerra?
Y.S.: Anzitutto, ribadisco che non è vero che il conflitto è iniziato il 7 Ottobre, ma perdura da più di 77 anni, da quando hanno creato lo stato d’Israele sulla terra palestinese. Vorrei fare un discorso semplice, oggi in medio Oriente, stanno morendo Palestinesi e Israeliani a causa di questo conflitto. Dopo 77 anni di conflitto dovevamo metterci a tavolino e risolvere trovando una soluzione pacifica. Non è successo e non succede, perché esiste qualcuno al di sopra dei Palestinesi e degli Israeliani che non vuole la pace fra noi. Praticamente ‘per lui’ noi dobbiamo stare a metà strada, né cielo, né terra, di modo che ‘lui’ possa continuare a gestire questa zona strategica. Israele è un progetto dell’impero occidentale nel cuore del mondo arabo in Palestina . Israele è il bastone posto sulla testa degli Arabi attraverso il quale gli Stati uniti d’America e prima la Gran Bretagna hanno sempre continuato a rubare e a sfruttare le ricchezze del mondo arabo.
Il petrolio arabo è in mano a questi due imperi che hanno sempre sfruttato questa situazione. Noi Palestinesi abbiamo accettato e accolto tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite. Sul conflitto medio orientale ci sono centinaia di risoluzioni Onu. Noi abbiamo accettato tutte le risoluzioni e le opzioni. Israele non ha mai accettato una risoluzione e non ha mai fatto una proposta politica per risolvere questo conflitto. Per questo noi continuiamo a subire anche il peso di questa ipocrisia e di questa falsità dell’Occidente, perché basta fare un esempio: se noi chiediamo a tutti i giornalisti, ai politici, ai media qual è la soluzione ci dicono due popoli e due Stati. E noi rispondiamo: ma se voi avete riconosciuto lo stato d’Israele 77 anni, perché non avete riconosciuto lo stato di Palestina.
A.V.: Quanto conta il sostegno Usa a Israele e quanto invece conta nelle mancate risoluzioni di pace l’indifferenza dell’Europa (Occidente) che non si schiera apertamente contro Israele? La prova l’abbiamo in ‘casa’ per l’indifferenza mostrata dalla premier italiana che non si indigna pubblicamente contro la ferocia di Nethaniau per la strage di migliaia di civili, fra cui tanti bimbi.
Y.S.: Israele è un progetto dell’Occidente nel cuore del mondo arabo, degli Usa e dell’Europa. Per questo oggi, io sono convinto, non è Israele che tiene l’amministrazione americana per la gola, ma il contrario. Israele è un progetto degli Usa, se gli Usa e l’Europa non vogliono questo conflitto lo possono fermare in due giorni. Basta non dare soldi, armi, sostegno politico e diplomatico. Vi siete mai chiesti perché gli Stati Uniti, dal 1948, donano più di 4 miliardi di dollari allo stato d’Israele a fondo perduto? Tutte le armi più sofisticate vengono donate all’esercito israeliano e vengono usate dall’esercito israeliano contro Gaza. La Palestina, ormai, è diventata un campo di sperimentazione per queste armi di fabbricazione americana che vengono usate dall’esercito israeliano prima dell’esercito degli Stati Uniti o degli Stati della Nato.
Appena si parla di un’ eventuale risoluzione dell’Onu di condanna della politica criminale dei governanti israeliani c’è sempre il veto degli Stati uniti d’America e quindi questo sostegno non viene dal nulla.Viene perché senza il quale Israele non può andare avanti per una settimana. Ve lo assicuriamo al cento per cento. Tutto quello che è accaduto a Gaza ieri e da dopo il 7 ottobre fino ad oggi è grazie all’impero degli Stati Uniti. Israele è uno strumento, quello che c’è dietro sono gli Stati Uniti che non hanno mai riconosciuto lo Stato di Palestina, nonostante 900 risoluzioni dell’assemblea Onu e 87 risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Israele non ha mai accettato neanche una risoluzione dell’Onu. Finchè ad Israele viene concessa questa maniera vergonosa, al di sopra di tutte le leggi, questo conflitto mediorientale non verrà mai risolto.
Ci tengo a dire un’altra cosa. Il conflitto mediorientale non è mai stato un conflitto religioso. Sono i sionisti che vogliono trasformare un conflitto politco in un conflitto religioso. I Palestinesi non hanno mai lottato contro gli Ebrei, perché sono di religione ebraica. Gli Ebrei sono sempre stati nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli e vogliamo continuare a farlo oggi e domani. Questo deve essere chiaro. Non abbiamo nemmeno lottato contro tutti gli Israeliani, perché ci sono degli Israeliani che vogliono vivere con noi, con uguali diritti e uguali doveri, in pace.
Purtroppo sono pochi e noi abbiamo sperato sempre che un giorno diventino maggioranza in Israele. Purtroppo il nostro nemico è l’ideologia sionista, questo regime sionista che ha basato tutto sul fatto che la Palestina è la terra promessa solo del popolo ebraico. Noi Palestinesi di maggioranza musulmana cristiana dobbiamo, per loro, o andarcene o morire come sta succedendo a Gaza.. Hanno sempre negato ogni diritto al popolo palestinese. Hanno negato l’esistenza della Palestina e dei Palestinesi che per loro non esistono e quando esistono sono dei terroristi da ammazzare o come ha detto il ministro della difesa israeliano, dopo il 7 ottobre ‘I palestinesi sono degli animali, quindi niente acqua, niente cibo, niente medicinali’.
A.V.: Giorni fa l’ Idf -Israel Defense Force- ha annunciato che cinque camion delle Nazioni Unite carichi di aiuti umanitari e cibo per bambini sono entrati nella Striscia di Gaza . Secondo la ricostruzione della stampa Usa, è stata la forte pressione dell’amministrazione Usa di Donald Trump a convincere Netanyahu a riaprire i valichi, mentre le Nazioni Unite lanciavano l’allarme su un’imminente carestia che avrebbe colpito due milioni di Gazawi. Il premier israeliano ha spiegato la decisione dicendo che non bisogna arrivare a una situazione di carestia a Gaza, perché questa comporterebbe la fine del sostegno degli alleati di Israele. Un miracoloso atto di umanità verso Gaza da parte degli Usa?
Y.S.: Non ringraziamo affatto gli Stati Uniti, né nessuno, per questo approvvigionamento di cibo. Secondo te cinque camion di farina cosa risolvono per una popolazione di due milioni e trecentomila che sono tre mesi che stanno morendo di fame. Ѐ una vergogna per tutta l’umanità e, in modo particolare, per l’Occidente vergognoso che continua a parlare di diritti umani. Gli Israeliani continuano a dire che ringraziano l’Italia e la Germania che sono i loro migliori amici in Occidente. L’ironia del destino, loro che sono stati i responsabili dell’Olocausto che ha ammazzato milioni di Ebrei adesso sono diventati i migliori amici di Israele.
Questi amici di Israele anche oggi (ndr, 21 maggio) in Parlamento italiano hanno respinto una risoluzione per il cessate il fuoco e la fine di questa situazione. Vogliamo dire a questi Paesi che non siamo stati noi a compiere quella cosa orrenda che si chiama Olocausto, ma stiamo pagando noi il prezzo dell’Olocausto.
Stiamo pagando il senso di colpa di questa Europa. Praticamente la storia si ripete. Hanno commesso l’Olocausto contro gli Ebrei e ora lo stanno facendo contro i Palestinesi. Ѐ questa la verità. L’Europa dovrebbe costringere questo governo criminale israeliano a cessare il fuoco, a ritirarsi dalla Palestina perché non si può fare la pace con l’occupazione. L’occupazione è la forma più brutale del terrorismo. Non si può parlare di pace quando non si parla di giustizia. Finché non fanno la pace con la Palestina devono scordarsi di vivere in pace. La pace è la fine dell’occupazione, il ritorno di sette milioni di profughi nella loro terra e il riconoscimento dello stato di Palestina con capitale Gerusalemme.
A.V.:Hamas oggi ha consenso nel popolo palestinese ?
Y.S.:Hamas è un partito, una forza politica che non ha mai avuto la maggioranza del popolo palestinese. È stato condannato dall’Occidente come organizzazione terroristica e in nome di Hamas stanno massacrando tutto il popolo palestinese. Israele non ha mai voluto la pace. Hamas non rappresenta il popolo palestinese e Israele usa Hamas per massacrare i Palestinesi.
A.V.: ‘ Il 21 novembre scorso la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin e dei suoi fedeli. La Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di prendere misure immediate per impedire un genocidio a Gaza’. Da questa dichiarazione si evince che bisogna impedire il genocidio, quindi, secondo la Corte internazionale, non è in atto?
Y.S.:Non c’è bisogno di prove ulteriori, tutto porta al genocidio. Se parlo con un Israeliano non mi riconosce come un Palestinese ma come un Arabo. Vuol dire che i Palestinesi per loro non hanno nessun diritto di vivere in Palestina, e devono andare a vivere dai fratelli in Arabia Saudita, in Siria, ma non in Palestina. Ѐ questa la politica che stanno facendo contro i Palestinesi. Ѐ la legge della giungla,il più forte mangia il debole. Israele sta massacrando il popolo palestinese, questa è la verità ed è in atto un genocidio.
A.V.: A tuo parere e a tuo sentire, quali saranno gli sviluppi futuri del conflitto? La Palestina potrà, finalmente, essere libera dall’oppressione israeliana? E se accadrà sarà riconosciuta come Stato indipendente o ci sarà anche la possibilità, come propone lo storico israeliano antisionista Ilan Pappè, per un unico Stato democratico?
Y.S.:Lo Stato democratico laico non è la soluzione, perché Hamas sta rivendicando uno Stato islamico. La Palestina è sempre stata chiamata la terra della pace, anche se non ha mai vissuto un giorno di pace. In Palestina, tutti lo ricorderanno, sono nate le tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo, islamismo, quindi si può creare uno Stato religioso confessionale ovunque, ma in Palestina no. La Palestina deve essere uno Stato di tutti, a prescindere dalla razza, dalla religione, dal credo politico. Questa è sempre stata la Palestina.
A.V. “La lotta palestinese non è mai stata una lotta religiosa. Gli Ebrei sono nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli e vogliamo continuare a farlo. La nostra lotta è contro questo regime criminale, persino condannato dalla Corte Penale Internazionale, che porta avanti un progetto colonialista con gli Stati Uniti d’America che sono i primi responsabili di questo genocidio”. Ѐ una tua dichiarazione…
Y.S.: Io credo che in questo mondo così spazioso c’è posto per tutti e tutti hanno il diritto di vivere in pace. Io credo che il contrario è la guerra che porta solo sofferenza. Credo che noi Palestinesi abbiamo sofferto abbastanza. Questa ultima è l’occupazione numero 17, anche questa occupazione da parte di Israele prima o poi finirà. Se Israele vuole vivere e continuare ad avere un futuro dovrà fare la pace con il popolo palestinese, altrimenti non avrà futuro. In tanti stanno lasciando Israele per tornare a vivere in altri paesi del mondo. Israele l’hanno piantato lì, non è naturale che aggredisca tutti i paesi del mondo araba. Loro non possono pretendere la pace e continuare ad occupare la Palestina. Pace vuole dire ritirarsi dai territori occupati e riconoscere i diritti del popolo palestinese come tanti popoli stanno riconoscendo, altrimenti la pace non ci sarà.
A.V.: Una domanda sul nuovo papa, Leone XIV e la sue prime parole contro la guerra e per una pace disarmata e disarmante. Pensi che il messaggio del Papa avrà un effetto postitivo e tornerà la pace anche , come si prevede, fra Russia e Ucraina?
Y.S.: Noi abbiamo sempre ringraziato il Vaticano, perché ha sempre sostenuto la pace, la libertà e l giustizia per tutti i popoli. Il Vaticano ha riconosciuto lo Stato di Palestina nel 2012 e quindi ha lo stesso livello di riconoscimento politico all’Onu. Il Papa parla sempre della sofferenza del popolo palestinese e credo che le sue parole sono importanti per l’Ucraina, per la Palestina e per tutte le guerre nel mondo.
A.V.: Secondo te l’umanità potrebbe vivere in uno stato di pace permanente, senza sistematicamente vivere lo stato di guerra, come è accaduto in modo ricorrente dagli albori dell’umanità?
Y.S.: Ho sempre pensato che gli uomini onesti e liberi sostengono la pace. Sono i ladri e i disonesti ch vogliono la guerra.L’uomo, di natura, tende alla vita tranquilla, alla non violenza. Noi abbiamo sempre ringraziato questi milioni di persone che hanno riempito le piazze del mondo, ragazzi giovanissimi che non hanno mai fatto politica, però il senso dell’umanità è così forte da gridare ‘N-o al genocidio Sì alla Palestina libera’
Fonti:
http://www.yousefsalman.com/biografia/
https://www.marx21.it/tag/bassam-saleh
https://www.transform-italia.it/tag/palestina/
Alba Vastano
Giornalista. Collaboratrice del mensile Lavoro e Salute
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