
DDL Sicurezza, Giovani Comunisti/e: una lugubre pagina della nostra storia
Pubblicato il 12 apr 2025
Ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Legge “Sicurezza”, che recepisce la maggior parte delle proposte contenute nel DDL 1660.
L’istituzione di 14 nuove fattispecie di reato passa quindi con un decreto legge, con una misura che dovrebbe essere utilizzata per rispondere ad emergenze o crisi, non di certo per evitare il confronto parlamentare e politico che aveva permesso l’arenarsi del DDL in Senato.
Con questo Decreto Legge, da convertirsi in 60 giorni, vengono riproposte molte misure in precedenza contenuto nel DDL 1660.
In questo Decreto troviamo la repressione del dissenso e delle manifestazioni soprattutto contro le grandi opere, anche andando a colpire in maniera pesante quei manifestanti che pongono in essere un blocco stradale. Questo decreto colpisce poi chi non ha voce, colpendo chi nelle carceri e nei lager che sono i CPR, protesta contro le condizioni disumane di detenzione. Inoltre fornisce agli agenti delle forze di polizia una tutela legale a spese dello stato per atti commessi in servizio, che altro non è che un prodromo ad un vero e proprio scudo legale.
Fuori da ogni organicità del DL viene disposta anche la messa fuori legge della cannabis light, con forti ripercussioni sul settore che impiega migliaia di persone. Questi sono solo alcuni esempi di vari nuovi reati creati o di un inasprimento di fattispecie già presenti nella nostra legislazione.
È fondamentale essere quindi qui a gridare, a denunciare tutto questo, ribadendo la necessità di lottare uniti e compatti contro queste violenze.
Questo decreto fascista rende l’Italia uno stato repressivo e di polizia, riportando le lancette dell’orologio indietro agli anni più bui della nostra storia nazionale.
Paolo Bertolozzi, coordinatore nazionale Giovani Comunisti/e
Marco Canciani, responsabile nazionale Antifascismo Giovani Comunisti/e
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