
Acerbo (Prc): Pessimo Del Rio contro referendum Cgil e per la guerra
Pubblicato il 23 gen 2025
Nel giro di 48 ore l’ex-ministro Del Rio ha evidenziato su guerra e jobs act quanto sia poco plausibile qualificare il cattolicesimo come tratto identitario dei centristi del PD. Meglio definirli neoliberisti e bellicisti. Le loro posizioni appaiono in contrasto non solo con la Cgil, ma anche con il forte messaggio pacifista e sociale di Papa Francesco. Con il referendum sul jobs act finalmente torna al centro dello scontro politico la condizione della classe lavoratrice e il regime di bassi salari e precarizzazione imposto dai governi di centrodestra e centrosinistra. Si tratta di un’occasione storica per rimotivare la partecipazione al voto dei settori popolari finiti nell’astensione, per una campagna contro le disuguaglianze e l’impoverimento del paese. Il PD porta la responsabilità di aver portato avanti per anni politiche antipopolari che hanno aperto la strada alla demagogia populista della destra. Bene ha fatto Elly Schlein, dando un segno di discontinuità, a firmare i quesiti referendari e auspico che tiri diritta senza dare retta agli estremisti di centro che portano la responsabilità di aver consegnato con Letta agli eredi del fascismo il governo del nostro paese. Purtroppo debbo dire che finora altrettanto coraggio la segretaria del PD non lo ha avuto sulla guerra. In aula Del Rio ha sostenuto a nome di tutto il PD la prosecuzione dell’invio di armi all’Ucraina, proprio mentre la commissaria europea Kallas lanciava i suoi proclami guerrafondai giustamente criticati dall’ANPI. Come si può fare un’opposizione efficace in nome della Costituzione se si esprime apprezzamento per le scelte del governo sulla guerra? Quelli come Del Rio che, invece di mostrare un ravvedimento operoso, hanno già cominciato a boicottare il referendum sono i migliori alleati della destra.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
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