
ACERBO(PRC): SALVINI SI DEVE DIMETTERE, MA I PROBLEMI DELLA RETE FERROVIARIA VENGONO DA LONTANO
Pubblicato il 16 gen 2025
Altra bocciatura per il peggior ministro dei trasporti della storia d’Italia. Il Tar nega vi fosse alcuna urgenza per la precettazione nello sciopero del 13 dicembre e per la seconda volta dà ragione ai lavoratori in sciopero. Ammesso il ricorso di Reggio e Villa sul Ponte dello stretto.
Le uniche cose di cui si è occupato il ministro Salvini in tema di trasporti – le precettazioni dei lavoratori e lo spostamento delle risorse dalla manutenzione delle linee ferroviarie per buttarli nel mare dello stretto – sono un buco dell’acqua. Anche perché i lavoratori non si sono fatti intimidire e nemmeno i cittadini calabresi e siciliani che vedono i trasporti pubblici nelle loro regioni completamente abbandonati.
Che si presenti in parlamento e si dimetta prima di combinare altri guai.
La bocciatura di Salvini non implica dimenticare le responsabilità dei governi precedenti e le scelte strategiche sbagliate sul trasporto ferroviario.
Come Rifondazione Comunista ha denunciato fin dagli anni Novanta, spostare tutte le risorse nel progetto Alta velocità ha comportato costi di manutenzione altissima tenuto conto della morfologia del nostro paese.
Chiedevamo invece il miglioramento di tutta la rete, e soprattutto investimenti sui nodi centrali da sempre punto debole della infrastruttura ferroviaria nazionale.
Inoltre decenni di privatizzazioni e di appalti esterni hanno reso meno efficaci gli interventi manutentivi straordinari e ordinari.
L’esposto di questi giorni per presunti atti di sabotaggio alla rete perché i guasti avvengono nelle ore di punta, dimostra l’incompetenza degli attuali dirigenti del Gruppo Fs, visto che storicamente è sempre nei momenti di massima pressione della rete che avvengono i guasti.
Non ci stupiremmo che un’eventuale indagine se fatta scrupolosamente dimostrasse che sono stati i difettosi interventi manutentivi a produrre la paralisi, col paradosso che chi ha presentato l’esposto si potrebbe trovare un domani sul banco degli imputati.
Rifondazione Comunista sostiene le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori e dei pendolari per un trasporto pubblico efficiente, per impedire i continui tentativi di privatizzazione.
Il trasporto pubblico è una priorità sociale e ecologica che va finanziata adeguatamente.
Troviamo vergognoso che un paese che non riesce a garantire il funzionamento del trasporto ferroviario decida di dare priorità alla spesa militare
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
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