DICHIARAZIONE DELLA VIII ASSEMBLEA DEL FORUM EUROPEO DELLE FORZE DI SINISTRA.

DICHIARAZIONE DELLA VIII ASSEMBLEA DEL FORUM EUROPEO DELLE FORZE DI SINISTRA.

1. Al fine di costruire un’Europa progressista e socialmente avanzata, noi siamo per una distribuzione equa della ricchezza, servizi pubblici universali e di qualità, e la proprietà pubblica dei beni comuni, al fine di realizzare una società più giusta, partecipativa e democraticamente pianificata. L’accesso a un alloggio dignitoso, accessibile e adeguato al clima deve essere un diritto, non un lusso, la copertura della sicurezza sociale in termini di salute, pensioni e disoccupazione deve essere universale, cioè un diritto per tutti in Europa. Questo implica un diverso uso del denaro da parte delle imprese, delle banche e della BCE.

Il diritto a condizioni di lavoro dignitose, a un impiego sicuro e a una formazione permanente ben retribuita sono fondamentali, il rafforzamento dei diritti sindacali, le clausole sociali nei contratti pubblici, l’aumento dei salari e dei diritti sociali, colmare il divario occupazionale e migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro. Vogliamo

posti di lavoro di qualità e il diritto a una pensione dignitosa a partire dai 60 anni, erogata da enti pubblici efficienti.

Difendiamo l’accesso libero e universale all’assistenza sanitaria e il rafforzamento dei sistemi sanitari pubblici, al fine di ridurre le disuguaglianze sociali.

Vogliamo servizi pubblici moderni con personale sufficiente, senza burocrazia, con una gestione partecipata e che rispondano alle esigenze delle persone che ne usufruiscono.

Una delle questioni fondamentali della nostra società è garantire a tutta la popolazione un’istruzione di alto livello, libera, gratuita, egualitaria, liberatoria ed emancipatrice, libera da pressioni religiose, oscurantiste o del mercato economico.

La carenza di alloggi sociali di qualità ed economicamente accessibili rappresenta una crisi urgente in tutta Europa che richiede un’azione immediata e decisiva. È necessario adottare misure e iniziative a livello europeo, per utilizzare le risorse finanziarie in base alle esigenze di ogni singolo individuo piuttosto che agli interessi finanziari.

Chiediamo l’istituzione di un programma europeo per l’edilizia sociale, sostenuto da politiche economiche e sociali che rafforzino gli investimenti pubblici nell’edilizia senza scopo di lucro. Chiediamo una regolamentazione transnazionale della speculazione.

Affrontare la crisi sociale deve essere una priorità assoluta.

Per questo motivo ci opponiamo a un ritorno alla politica di austerità liberale, così come pretesa dalla Commissione europea, che si concretizza da un lato in misure liberali che favoriscono le classi dirigenti e tagliano i diritti umani e di cittadinanza, economici e sociali dei popoli europei mentre dall’altro aumentano le spese militari a scapito dei fondi che dovrebbero essere spesi per la spesa sociale, l’uguaglianza e creazione di lavoro.

Vogliamo acquisire potere sul denaro, sviluppare servizi pubblici, cooperazione, servizi efficienti, occupazione efficiente e di qualitá nelle aziende, e rifiutare il libero e rifiutare la concorrenza libera e non distorta.

Questo vale sia all’interno dell’UE che con il resto del mondo.

Vogliamo la sovranità popolare sul denaro per altri obiettivi sociali, a differenza dell’attuale UE, che risponde alle esigenze del capitale. Un modo per farlo sarebbe quello di creare un Fondo europeo per finanziare i servizi pubblici attraverso prestiti ai governi a tasso zero, finanziati dalla BCE.

2. Consideriamo la crisi climatica come un’emergenza che richiede una risposta globale basata su una trasformazione ecologica, energetica e industriale. L’Unione europea deve agire senza indugio di fronte all’emergenza climatica e sociale. È essenziale abbandonare il modello che fondato sull’energia basata sul carbonio, garantendo al contempo la creazione di posti di lavoro. Questo implica una trasformazione sociale dei modelli di produzione e di consumo per raggiungere la neutralità climatica entro il 2040, e soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Abbiamo bisogno di obiettivi ambientali più ambiziosi e una pianificazione verde per garantire una giusta transizione.

 3. Ci battiamo per un’Europa di pace e solidarietà, con una prospettiva pacifista che affronta i conflitti attraverso il dialogo e le soluzioni diplomatiche. Un’Europa che propone un approccio alternativo al modello di sicurezza a partire da una nuova visione basata sul riconoscimento che nessuno Stato può essere veramente sicuro se gli altri non condividono lo stesso livello di sicurezza.

Condanniamo fermamente le politiche europee contro migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo: il diritto di asilo e la libertà di movimento devono diventare il fondamento dell’Europa che vogliamo, e ci batteremo contro le politiche proposte dal Patto sull’Immigrazione e l’Asilo di Ursula von der Leyen che mirano a vietarli. Questo significa affrontare le cause alla radice della migrazione e sviluppare una nuova politica di co-sviluppo con i Paesi interessati.

Non vogliamo che l’Europa faccia parte della nuova guerra fredda, né che diventi un campo di battaglia su cui questa infuria.

Ci opponiamo alla dominazione militarista della NATO sull’UE e sui suoi Stati membri,  all’aumento dei bilanci militari e di guerra a scapito della spesa sociale, alla rapida militarizzazione della politica, dell’economia e delle menti, invece vogliamo vedere l’Europa emancipata dai mandati degli USA e della NATO, libera dai mandati di potenze esterne.

Guerre e conflitti servono gli interessi del capitale finanziario che ne trae profitto. Finché queste guerre dureranno, sempre più civili innocenti moriranno ogni giorno. Per questo chiediamo che si ponga fine alla violenza attraverso negoziati per portare una pace duratura in Ucraina, nel quadro delle Nazioni Unite.

Allo stesso modo, chiediamo soluzioni eque e negoziate ai conflitti armati che si stanno diffondendo in varie parti del mondo, Somalia, Yemen, Siria, Sahara occidentale, ecc.

L’ulteriore sviluppo delle armi nucleari e il fatto che il loro utilizzo è apertamente considerato dalle potenze nucleari, rende il disarmo una necessità di prim’ordine per la sopravvivenza dell’umanità.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre, che condanniamo fermamente, non giustifica la guerra condotta da Israele. Chiediamo un immediato cessate il fuoco in Medio Oriente e la fine dell’aggressione israeliana in Palestina. Chiediamo il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e i prigionieri politici palestinesi, nonché la consegna di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, la ricostruzione di tutto ciò che è stato distrutto dall’esercito israeliano e il ritorno di tutti i palestinesi sfollati. Riaffermiamo che l’instaurazione di una pace duratura nella regione richiede la fine dell’occupazione, della colonizzazione e del regime di apartheid di cui soffre il popolo palestinese insieme al riconoscimento di uno Stato palestinese vitale e pienamente sovrano alle condizioni definite dalle risoluzioni delle Nazioni Unite sul riconoscimento di due Stati.

Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo Saharawi, privato da decenni del diritto di vivere nel proprio territorio, subendo la repressione delle forze di occupazione, e chiediamo il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite a favore dell’autodeterminazione  e l’indizione di un referendum nel Sahara Occidentale.

Chiediamo la fine dell’occupazione di Cipro e la riunificazione del Paese in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite.

Chiediamo la fine degli interventi militari turchi nella Siria nord-orientale, nell’Iraq settentrionale e nel Sinjar, e la fine dell’oppressione dei curdi e del popolo turco in Turchia. Chiediamo alla Turchia

il rilascio di tutti i prigionieri politici e l’attuazione delle decisioni del Consiglio d’Europa e della Corte europea dei diritti dell’uomo.

La repressione della politica democratica e contro i rappresentanti eletti deve essere fermata. Una soluzione giusta e democratica alla questione curda, che dura da decadi, richiede dialogo e  negoziazione, non isolamento, imprigionamento e violenza.

Questo ottavo Forum si unisce alla mozione approvata alle Nazioni Unite che chiede la fine del blocco ingiusto e illegale cui gli Stati Uniti sottopongono Cuba da decine di anni e, allo stesso tempo, chiede la rimozione di Cuba dalla lista degli Stati patrocinatori del terrorismo.

Sosteniamo la ricerca della pace e dell’autonomia in Africa. È tempo di ricostruire le relazioni afro-europee sulla base dell’uguaglianza e della uguaglianza e solidarietà, per costruire un futuro in cui pace e dignità prevalgano sulla violenza e sul dominio.

Aspiriamo a un nuovo ordine economico internazionale basato sui diritti dei popoli e rifiutiamo qualsiasi egemonia monetaria globale.

Chiediamo soluzioni cooperative, democratiche e non egemoniche per il finanziamento comune della transizione ecologica e dei servizi pubblici in tutto il mondo.

4. Il femminismo di classe contesta il sistema capitalista e patriarcale e mette in evidenza la contraddizione tra capitale e vita.Si pone come un’alternativa a un’economia basata sullo sfruttamento degli esseri umani e propone una società libera dalla violenza maschilista, che permetta uno sviluppo umano emancipatorio per tutte le persone in uguaglianza e armonia con la natura: è l’economia basata sulla cura della vita.

I movimenti femministi lottano contro la violenza maschile e la disuguaglianza che le donne e i loro figli e figlie subiscono nel corso della loro vita e chiedono una legislazione  completa e un quadro politico per affrontare tutte le forme di violenza di genere.

Il movimento femminista, insieme al movimento ambientalista,

sono motori del cambiamento politico per la trasformazione sociale in Europa ed è per questo che la destra e l’estrema destra attaccano sistematicamente i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+ e negano il cambiamento climatico.

Questo Forum propone che la prospettiva femminista sia un criterio per le politiche economiche, ecologiche e sociali dell’UE, cosí come per l’assistenza sanitaria, la cura, l’istruzione e la cultura. Per avviare la transizione femminista in Europa.

Difendiamo i diritti sessuali e riproduttivi di tutte le donne in Europa e i diritti fondamentali al matrimonio per tutte le coppie.

Il riconoscimento legale delle identità LGBTQIA+ deve essere incluso nei motivi per la concessione dell’asilo.

Insieme ai movimenti femministi vogliamo spingere per l’inclusione del diritto di decidere del nostro stesso corpo e della nostra maternità nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali e nei Diritti Fondamentali e il riconoscimento dell’apartheid di genere nel diritto internazionale, in modo che le donne e le persone LGBTQIA+ che lo subiscono, come in Afghanistan, siano accolte come rifugiate e protette in Europa.

5. Siamo consapevoli della necessità di affrontare e integrare attivamente i bisogni, i sogni, le preoccupazioni e le prospettive dei/delle giovani e degli studenti e delle studentesse, promuovendo il loro protagonismo nei piani, nelle campagne e nelle azioni delle forze della Sinistra Europea, dei Verdi e delle forze progressiste, e ne faremo un obiettivo specifico per i prossimi anni.

6. L’ascesa dell’estrema destra nelle elezioni per il Parlamento europeo è proseguita nelle successive elezioni statali e regionali in vari Paesi europei. Questa ascesa riflette un’ideologia neofascista priva di valori etici e morali, che si nutre di razzismo, xenofobia, misoginia, sessismo, omofobia, LGBTQIA+fobia, autoritarismo, odio per i migranti e di un individualismo non solidale.

Di fronte all’aggravarsi della crisi economica, sociale e morale, le classi lavoratrici provano un senso crescente di disaffezione politica e la mancanza di prospettive future, e la loro rabbia è diretta dai movimenti di estrema destra e fascisti, che propongono soluzioni economiche semplicistiche nell’interesse della borghesia, delle classi dominanti e del capitalismo, e in parte verso la demotivazione e l’astensionismo. Solo una strategia basata sulla giustizia sociale, l’uguaglianza, l’ecologia, la condivisione e sulla pace, che le forze progressiste della trasformazione sociale sostengono può offrire loro una prospettiva positiva.

Di conseguenza, con questa Dichiarazione finale l’8° Forum europeo delle forze di Sinistra, Verdi e Progressiste concorda di partecipare, in cooperazione con altre organizzazioni politiche, sindacali, pacifiste, femministe, alla preparazione di una Conferenza per la Pace e la Solidarietà nel Mondo e di promuovere in collaborazione con i sindacati europei una campagna contro le politiche di austerità e di tagli proposte dalla Commissione europea.


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