CONOSCENZA SOTTO TIRO: I TAGLI CONTINUANO
Pubblicato il 26 ott 2024
Loredana Fraleone*
Non meno importante dello sciopero unitario del 18 ottobre dei lavoratori e lavoratrici dell’automotive, sarà quello del 31 indetto dalla sola FLC CGIL. Entrambi richiamano diritti fondamentali, come quello al lavoro minacciato da Stellantis e quello al Sapere, che i vari governi da decenni hanno considerato un impegno dello Stato tutto sommato secondario, fino ad arrivare a quello attuale, che sembra considerarlo persino un settore eversivo.
Il malessere della Scuola, che subisce, con la finanziaria, l’attacco più pesante con il taglio di 5660 docenti e 2174 ATA, viene aggravato dalla presenza di un personale precario (un quarto di tutto quello impiegato), che non solo non viene ridotto con la stabilizzazione, ma addirittura aumentato in prospettiva. Una mole così consistente di lavoratrici e lavoratori precari, non consente certo di affrontare problemi come l’abbandono scolastico, di nuovo in crescita, e non aiuta neanche a provvedere a quella cura, data dalla continuità didattica, delle difficoltà crescenti di alunne/i, esposte/i sempre più al disagio sociale.
Contratti di lavoro, che sembrano ormai un’utopia, a fronte di un’inflazione del 18% negli ultimi tre anni, il blocco del turn over per la Ricerca e l’Università, destinate anch’esse ad accumulare precariato, dicono di un paese in profonda crisi, incapace di investire sull’Istruzione e la Ricerca, mentre la classe politica che lo dirige si riempie ogni giorno la bocca della parola “innovazione”.
Le giustificazioni del governo per essere “costretto” ai tagli sono le solite ragioni di mancanza di fondi, mentre per gli armamenti le risorse sono triplicate in pochi anni e l’incostituzionale assenza di una vera progressività della tassazione limita i fondi disponibili. La ricchezza accumulata sempre più in poche mani, ben tutelata da un governo che non vuole toccare i profitti persino di chi ha speculato in questi anni, come le banche, le assicurazioni, le compagnie fornitrici di carburanti ed energia, è uno schiaffo a chi vede ridursi ogni giorno il potere d’acquisto e i diritti fondamentali. A questo bisogna rispondere con l’unità di tutto il mondo del lavoro.
Lo sciopero dei settori della Conoscenza è il secondo sciopero di una grande categoria e propedeutico di quello a cui si dovrebbe arrivare: lo sciopero generale.
* Responsabile Scuola Università Ricerca del Partito della Rifondazione Comunista/SE
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