Acerbo (PRC): Ocalan da anni propone una soluzione di pace, Erdogan continua a bombardare

Acerbo (PRC): Ocalan da anni propone una soluzione di pace, Erdogan continua a bombardare

Rifondazione comunista condanna i bombardamenti dell’esercito turco contro le città curde del Rojava nel nord della Siria, compresa l’eroica Kobane che ha resistito negli anni scorsi all’assedio dell’Isis. Mentre Erdogan bombarda Ocalan rilancia dal carcere la proposta di una soluzione di pace.
Salutiamo con grande gioia la notizia che finalmente un familiare del compagno Abdullah Ocalan ha potuto incontrarlo nell’isola prigione di Imrali dove è detenuto in un regime di totale isolamento dal 1999.
Il regime di Erdogan dal 2020, per la precisione 43 mesi, ha negato la possibilità di incontrare il Presidente Ocalan a familiari e agli stessi avvocati. Alla stessa delegazione della Corte Europea dei diritti umani (Cedu) è stato impedito di vederlo. Questa situazione ha creato nel popolo curdo, nelle organizzazioni per i diritti umani e nei movimenti di solidarietà una forte preoccupazione per la vita del presidente. Negli ultimi anni abbiamo partecipato a varie delegazioni in Turchia su invito della sinistra curda e anche, con altre compagne del partito, alla missione internazionale di investigazione sul caso Imrali e la situazione nelle carceri turche e negli incontri con le organizzazioni per i diritti umani abbiamo potuto constatare il livello raggiunto dalla repressione di Erdogan contro il popolo curdo e il suo leader. Nel corso degli anni tutti i suoi avvocati sono stati arrestati e hanno scontato anni di detenzione con l’accusa di terrorismo. In questo momento non sappiamo se alla visita del nipote Ömer Ocalan, parlamentare del Partito dell’Uguaglianza e della Democrazia Popolare (DEM), sarà seguita dall’autorizzazione alle visite dei familiari e dei legali. Una cosa è certa: come ha ribadito nel messaggio riferito da suo nipote Ocalan continua a proporre una soluzione politica per la questione curda. Da decenni Ocalan con il confederalismo democratico propone una soluzione di pace e democrazia per la Turchia e tutto il Medio Oriente che ponga fine ai conflitti religiosi e nazionali alimentati dalle potenze reazionarie dell’area e dall’imperialismo occidentale e garantisca la convivenza tra i popoli. Purtroppo il Nelson Mandela del popolo curdo fu tradito proprio dall’Italia che obbedì agli ordini degli Stati Uniti. Nel 1999 Ocalan fu accompagnato dal nostro compagno Ramon Mantovani in Italia dove avrebbe avuto diritto all’asilo politico come poi sancì il tribunale. Purtroppo il governo D’Alema si piegò alle pressioni di Clinton e della NATO e Ocalan fu costretto a lasciare il nostro paese. I servizi statunitensi e israeliani operarono per garantirne la cattura da parte dei turchi. Dimostrando il proprio doppiopesismo l’Italia e l’Unione Europea che armano l’Ucraina continuano a mantenere il PKK di Ocalan nell’elenco delle organizzazioni terroriste per compiacere l’alleato turco.
Non ci saranno pace e democrazia in Medio Oriente finché non saranno riconosciuti i diritti del popolo curdo come di quello palestinese. Ocalan e Barghouti liberi!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista


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