I seminari estivo-autunnali di Rifondazione. 2. Il movimento per la pace contro la guerra

I seminari estivo-autunnali di Rifondazione. 2. Il movimento per la pace contro la guerra

Il 20 marzo 1963 Palmiro Togliatti teneva a Bergamo un discorso che passò alla storia. Quel discorso aveva come titolo “Il destino dell’uomo”. Il segretario del Pci cercava con esso di costruire il terreno per una collaborazione tra il movimento comunista e il mondo cattolico sui grandi temi della pace, a partire dalla necessità di salvare l’umanità dalla minaccia della guerra nucleare.

Pochi giorni dopo, Giovanni XXIII pubblicava l’enciclica “Pacem in terris” (11 aprile 1963) in cui il Papa si rivolgeva «agli uomini di buona volontà» per scongiurare l’esito catastrofico di una guerra nucleare.
Oggi la minaccia di una guerra totale torna ad affacciarsi ancora più pericolosamente ma, a differenza che nel passato, la reazione dei popoli, così forte, nel nostro paese, quando masse enormi di persone si levarono a manifestare contro la Nato che aveva installato a Comiso missili da crociera, muniti di testate nucleari; o che si mobilitarono contro le guerre americane in Iraq e in Afghanistan e poi contro la guerra della Nato contro la Jugoslavia, pare oggi assopita, quasi inerme e rassegnata di fronte alla canea guerrafondaia che si muove come se la guerra fosse non solo giusta ma ineluttabile.

Il rischio di una drammatica ecatombe si fa sempre più vicino, alimentato dalla terrificante ideologia che identifica l’altro nel male assoluto e dalla narrazione, degna di un dottor Stranamore, secondo cui una guerra combattuta con armi nucleari può concludersi con vincitori e vinti.
Serve oggi, più che non mai, la costruzione di un grande movimento di massa capace di arrestare questa deriva verso la comune rovina, un movimento che si caratterizzi come un vero e proprio soggetto politico, capace di scuotere profondamente le coscienze e di fermare le mani dei signori della guerra.

relatore: Fabio Alberti
discussant:
Patrizia Sterpetti
Alexander Hobel


 

 


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