Il vero scandalo è che non c’è la tregua olimpica. OLIMPIADI, anticipiamo il pezzo di Roberto Musacchio che sarà sul sito mercoledì
Pubblicato il 28 lug 2024
di Roberto Musacchio
Alle vecchie Olimpiadi, quelle inventate in Grecia, partecipavano tutti e le guerre, allora assai frequenti, venivano sospese.
Oggi, le guerre sono più di allora, più cattive e non si sospendono per l’evento che mantiene l’antico nome ma ci assomiglia poco. In più, chi comanda, cioè quelle organizzazioni ormai legate a doppio filo ai poteri politici ed economici, decide chi partecipa e chi no. Quindi fuori la Russia e dentro Israele. Con quale criterio è difficile dire. Si poteva chiedere, come sapevano fare gli antichi, una tregua da tutti i massacri e fare partecipare tutti. Invece no. Il Mondo, su questo, è andato indietro. Certo fa piacere vedere sventolare almeno la bandiera palestinese. Resta il fatto che negli stessi giorni si continua a morire. Questa connessione profonda tra Olimpiadi e tregua è stata stracciata. Perché ormai non c’è più niente di “sacro” nel nostro modo di stare al Mondo. È questa la vera empietà, non certo un quadro dei tanti esibiti nella cerimonia di apertura che allude per alcuni all’ultima cena per altri al simposio degli dei con drag queen a sostituire le iconografie. Se si voleva veramente scandalizzare bastava dedicare una coreografia ai giochi che avvenivano mentre le guerre continuano. Non serviva neanche chissà cosa. Bastava riprendere la sfilata degli atleti palestinesi e israeliani e mandare le immagini dell’ultimo massacro che avveniva in contemporanea. Si poteva fare vedere gli ucraini sfilare, i russi a casa e i russi e gli ucraini che morivano nel tempo della sfilata.
Ma per fare questo ci voleva un’arte per come l’abbiamo conosciuta in alcuni momenti, veramente coraggiosa. Lungi da me ogni “ma anche” perché le drag queen le portammo alla festa di Liberazione nazionale a fare una muccassassina tra il popolo proprio perché va rotta ogni ipocrisia. Ma il “questo no” non lo accetto. Voi dominanti siete sacrileghi perché fate le Olimpiadi con la guerra e non al posto della guerra. E questo dimostra che siete peggio degli antichi. Siete“miserabili”, quelli veri, per stare alla cultura francese.
Cultura francese vilipesa da un presidente sovrano che usa le olimpiadi per stracciare le regole democratiche. Il rifiuto di Macron di conferire l’incarico alla candidata del fronte popolare è un vilipendio delle regole politiche che la Francia ha. Lui sa bene che i governi non devono avere la fiducia ma possono solo essere sfiduciati. Lo sa perché con governi in minoranza ha stracciato le pensioni e lo ha potuto fare perché la sinistra non ha sfiduciato sommando i suoi voti a Le Pen. Sa che i suoi seggi sono un numero più alto del dovuto grazie alla desistenza repubblicana che lui ha praticato solo in parte. Sa che governi e programmi diversi da quelli di chi ha vinto, il fronte popolare, sarebbero un insulto agli elettori e nuova linfa a Le Pen. In Francia non c’è il proporzionale, e questo è male, ma un presidente che fa finta e strumentalizza trasformando la rappresentanza in distorsione indotta dall’alto dei comportamenti politici pratica il più classico e gramsciano sovversivismo delle classi dirigenti. Giusti i fischi piovuti all’apertura.
D’altronde non è il solo. La UE, le sue istituzioni compreso un Parlamento Europeo sempre meno parlamento e sempre più parte dell’Europa reale, hanno rieletto una Presidente che era appena stata considerata colpevole di scarsa trasparenza da una istituzione fondamentale di controllo come la Corte dei Conti europea e non su una piccola cosa ma addirittura sulla gestione di contratti miliardari con le multinazionali per i vaccini anti COVID. Francamente fare le classifiche della democrazia nei vari Paesi dopo un fatto del genere è come fare le Olimpiadi con la guerra. Né essere “europeisti” è un titolo che assolve da comportamenti che verrebbero branditi contro i “sovranisti”.
Della “madre delle democrazie”, gli USA, è ormai difficile dire. Ciò che avviene nelle sue élites dirigenti ormai sempre più familistiche somiglia alle dispute tra deità dell’Olimpo. Anche loro investivano gli umani dei loro giochi di potere. Ma almeno le Olimpiadi le rispettavano.
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