Solidarietà a Serena Bortone
Pubblicato il 4 lug 2024
Rifondazione comunista esprime la più totale solidarietà a Serena Bortone “sanzionata” dalla Rai con 6 giorni di sospensione per avere svolto con grande professionalità il suo ruolo di giornalista nel servizio pubblico radiotelevisivo.
Chi andrebbe sanzionato perché nuoce realmente “all’immagine dell’azienda” è un consiglio di amministrazione e un gruppo dirigente che censura l’informazione e la programmazione, che limita la libertà d’espressione degli artisti e dei lavoratori della Rai, che cancella programmi scomodi, che reprime qualsiasi forma di dissenso. Che sta trasformando la Rai in una azienda al servizio del governo in carica.
La Rai – la più grande azienda pubblica produttrice di “senso” – per poter svolgere realmente il suo ruolo di servizio pubblico, per poter ridare autonomia ideativa e produttiva alle sue diverse strutture e alle professionalità che ci lavorano, per poter essere voce e volto del paese reale, deve tornare ad essere azienda totalmente pubblica, sottratta al controllo del Governo – dove è finita grazie alla riforma del Pd di Renzi – e riportata sotto l’autorità del Parlamento, governata da professionalità proposte dai lavoratori della Rai, da quelli dell’informazione e della comunicazione, dalle forze sociali, culturali e professionali di tutta la produzione culturale.
Rifondazione comunista chiede un intervento del Presidente della Repubblica perché anche dal ruolo che svolge il servizio pubblico radiotelevisivo dipende la democrazia reale del nostro paese.
Rifondazione comunista chiede la cancellazione della sanzione a Serena Bortone e il suo ritorno in autunno con la sua trasmissione “Chesarà”.
Maurizio Acerbo , Segretario nazionale
Stefania Brai , responsabile nazionale cultura Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea
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