Acerbo (PTD): Meloni scopre che Bossi-Fini non funziona ma promette nuove bufale

Acerbo (PTD): Meloni scopre che Bossi-Fini non funziona ma promette nuove bufale

La legge Bossi – Fini non funziona? Rendiamola più dura. Questa la sintesi della trovata pre-elettorale di Giorgia Meloni che deve ancora spiegare ai suoi elettori come mai non parli più del rimedio miracoloso del blocco navale che ha propagandato per anni. Meloni scopre che la legge Bossi – Fini non funziona ma promette nuove bufale per turlupinare i suoi elettori xenofobi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo gruppo tecnico hanno finalmente ammesso che la legge del 2002 “non funziona”. Bella novità, da 22 anni diciamo, insieme a organizzazioni che si occupano di questi temi, sindacati, associazioni, esperti, giuristi che si tratta di normative che avrebbero prodotto unicamente danni, abusi e illegalità verso le donne e gli uomini che provavano ad entrare in Italia. In tanti anni e con tanti diversi governi, nessuno ha mai provato seriamente a cambiare questa legge con cui si ancora il permesso di soggiorno al possesso di un contratto di lavoro e che permette l’ingresso nel nostro paese solo a chi viene chiamato da un datore di lavoro che teoricamente neanche conosce la persona assunta. Un sistema non solo farraginoso che ingabbia la vita della persone ma che paradossalmente nemmeno permette di far incontrare regolarmente domanda e offerta di lavoro. Ora la Presidente insiste e, utilizzando i casi comprovati di contratti fittizi, alla fine della campagna elettorale rialza i toni urlando “deve poter entrare solo chi ha un lavoro in Italia”. Non spiega come rendere ancora più restrittiva la legge, né si rapporta a chi vorrebbe anche la possibilità di assumere persone indipendentemente dal luogo di provenienza. Vuole solo costruire con gli annunci un altro muro, ovvero unirsi ai tanti predecessori che hanno alimentato e alimentano l’ingresso privo di tutele che rende tutte e tutti “illegali”. Si rassegni presidente, nessuna persona è illegale, almeno per chi vuole vivere in un paese libero.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e candidato di Pace Terra Dignità nella circoscrizione sud


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