Cari Verdi europei, bisogna essere chiari sulla guerra. Armi e NATO non sono la scelta giusta.

Cari Verdi europei, bisogna essere chiari sulla guerra. Armi e NATO non sono la scelta giusta.

 

di Anna Camposampiero*

 

Naturalmente per chi, come me, ha scelto di fare tutta una campagna elettorale contro la guerra, raccogliendo l’appello di Santoro e La Valle, c’è una particolare “attenzione” a come la “politica” si pone di fronte a questo dramma. Facendo poi parte dell’esecutivo del Partito della Sinistra Europea so quanto impegno ho messo perché ci fosse nella sua proposta programmatica una coerente alternativa alle armi ed alla NATO. Ricordo anche che ho molto sperato in una convergenza in una grande lista pacifista almeno delle forze che fanno riferimento al Partito della Sinistra Europea e al gruppo parlamentare The Left.

Anche per questo insieme di ragioni sono abbastanza trasecolata nel leggere il programma elettorale dei Verdi europei. Non che non si sapesse dei loro voti al Parlamento Europeo o del comportamento “bellicista” dei grunen nel governo tedesco. Ma un programma europeo “impegna” tutti coloro che vi partecipano.

I due brani che estrapolo stanno naturalmente dentro un lungo contesto che serve leggere per intero per capire anche alcune “buone intenzioni”. Ma questi due brani ci sono e mi fanno male (comunque potete cercare e leggete il testo intero).

“Come Verdi, siamo fermamente convinti della nostra solidarietà̀ e del nostro sostegno all’Ucraina e della necessità di un continuo supporto finanziario e militare. La lotta del popolo ucraino per la libertà, la pace e l’adesione all’Unione europea è la nostra lotta.[…] Per l’UE, un approccio multilaterale comprende anche il rafforzamento e l’approfondimento della cooperazione con la NATO, nel rispetto di una chiara divisione delle competenze e senza stabilire precedenze”.

Il programma ha come titolo complessivo “Il coraggio di osare” che è anche lo slogan usato da AVS.

Faccio l’ennesima polemichetta a sinistra? Francamente sulla guerra non mi pare che si possa essere così meschini da pensarlo. Purtroppo siamo di fronte a posizioni che sono altre da quelle del pacifismo. E non mi pare francamente che si possa glissare su questo o fare finta di niente in nome di qualche pur nobile scopo altro. Come ci si comporta con la guerra non è una cosa di “posizionamento” come il rapporto col centrosinistra. È un vero spartiacque e una buona politica chiede chiarezza.

*Esecutivo Sinistra Europea, candidata Pace, Terra, Dignità


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