Super bonus assunzioni. I soldi per le aziende ci sono, per il pubblico solo tagli

Super bonus assunzioni. I soldi per le aziende ci sono, per il pubblico solo tagli

In arrivo un nuovo regalo del governo alle imprese: una super deduzione del 120-130% sulle assunzioni contenuta nel primo modulo della riforma fiscale tradotta nel Dlgs 216 del 2023 che il governo presenterà oggi ai sindacati.
Tante imprese, professionisti e lavoratori autonomi, una stima riferisce di almeno 380 mila beneficiari, vedranno arrivare nelle proprie tasche un regalo da paese di bengodi.
Una vera pacchia: assumo gratis, magari un mio parente, e in più ci guadagno!
Un’assurdità in un paese in cui si dice di non avere i soldi per la sanità, la spesa è la metà di altri paesi europei, in cui manca almeno un milione di dipendenti pubblici, in cui si fa dilagare la povertà togliendo il reddito di cittadinanza mentre si continuano a tagliare le pensioni e i sostegni alle famiglie.
Con gli stessi soldi si potrebbe assumere un numero maggiore di dipendenti pubblici nella scuola, nella sanità, nelle amministrazioni pubbliche con ricadute positive su tutta la società e non su pochi.
E’ un vero e proprio schiaffo ai lavoratori sulle cui spalle grava più dell’80% del gettito fiscale che non solo non avranno in cambio migliori servizi, ma subiranno l’affronto di vedere i propri soldi rimpinguare oltre misura il portafoglio di chi sta meglio e paga meno tasse di loro.
Questo provvedimento è solo un assaggio della riforma fiscale con cui il governo dei 18 condoni persegue la missione chiara fin dalla sua nascita: un’opera di redistribuzione della ricchezza a discapito del lavoro e dei ceti popolari e a vantaggio della ricchezza che sta già esasperando le disuguaglianze nel nostro paese.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
partito della rifondazione comunista/Sinistra Europea


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