Rifondazione: Prosegue la repressione post elettorale nel Kurdistan turco

Rifondazione: Prosegue la repressione post elettorale nel Kurdistan turco

Non accennano a diminuire gli episodi di violenza militare che hanno già caratterizzato le elezioni amministrative nelle zone della Turchia a maggioranza kurda. La sconfitta dell’AKP di Erdogan, prevista ma non nella sua entità, l’esercito ha tentato di porre in parte rimedio spostando, più che in passato, militari nelle cittadine kurde a votare per alterare l’esito della consultazione. In alcuni casi tale massiccio imbroglio ha portato a risultati: A Qers (Kars) il DEM (Partito per l’uguaglianza e la democrazia dei popoli), kurdo, ha chiesto al comitato elettorale provinciale di annullare e di ripetere le elezioni in città. Secondo i suoi rappresentanti la volontà popolare è stata usurpata attraverso elettori trasportati appositamente da fuori in autobus”. In numerosi seggi la maggior parte dei votanti risultava iscritto alle liste elettorali di altre città. Ora è forte il rischio che gli 81 sindaci eletti nel DEM, ad altri capiti quello che è accaduto al neoeletto sindaco di Van, prontamente rimosso e sostituito d’imperio con un esponente del MHP (estrema destra). Durante le elezioni un dirigente DEM è stato ucciso ed una candidata vicesindaca è stata gravemente ferita perché si opponeva a tali violazioni. Del resto il governo turco ha abituato a queste pratiche, 48 dei 65 sindaci del Partito Democratico dei Popoli HDP eletti nel 2019 sono stati sostituiti con dei fiduciari legati ad Erdogan. Nel silenzio degli Stati membri dell’UE, degli organi di informazione e col beneplacito della NATO di cui la Turchia fa parte, nulla si è mosso per impedire tale furto di democrazia. Nelle zone curde della Turchia sono riprese forti più che mai le mobilitazioni di chi rifiuta di essere governato da funzionari che non li rappresenta. Rifondazione si schiera in totale solidarietà con le candidate e i candidati DEM e di SOL Party, che stanno subendo la repressione e invita a non spegnere i riflettori sulla Turchia e sul popolo kurdo.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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