Rifondazione: vogliamo il pane e le rose

Rifondazione: vogliamo il pane e le rose

“Le donne non sono vittime di un destino misterioso: le nostre ovaie non ci condannano a una vita di sottomissione” diceva Simone De Beauvoir. Ma a tutt’oggi, con un altro 8 marzo alle porte, ancora dobbiamo rivendicare, come facciamo ogni giorno dell’anno, la lotta delle donne come lotta di ognunə di noi per un mondo libero dal patriarcato e dal capitalismo.

Nel mondo del lavoro le donne sono ancora, in quanto donne, pagate meno degli uomini, esposte a lavori precari, con scarsa possibilità di crescita professionale. Rappresentano, quindi, una classe oppressa e sfruttata all’interno di una classe oppressa e sfruttata.

Nel mondo reale i corpi di tutte le donne continuano a essere strumenti di esercizio del potere: da possedere, violentare, uccidere o comunque gestire secondo dinamiche profondamente patriarcali. Per questo ci opponiamo allo svuotamento della direttiva europea sulla violenza contro le donne ad opera del compromesso raggiunto tra il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea.

Altrettanto fermamente ci opponiamo all’uso del corpo della donna come strumento di guerra e di pulizia etnica, come sta avvenendo in Palestina: pensiamo ai documentati stupri sistematici di prigionierә palestinesi nelle carceri israeliane tanto quanto alle donne palestinesi incinte sotto assedio, private di qualunque assistenza basilare e quindi costrette a partorire figliә senza più vita o prossimә a morire – o a morire loro stesse di parto.

Ricordiamolo ancora che il corpo è da sempre il campo principale su cui si svolge la battaglia di potere tra chi opprime e chi è oppressә. Il corpo è al centro delle lotte – soprattutto quelle transfemministe. Rivendichiamo il diritto dei corpi a non subire violenza, come abbiamo fatto partecipando alla grande manifestazione del 25 novembre. Altresì ribadiamo il diritto all’autodeterminazione riproduttiva (sia nel caso di maternità, e qui intendiamo anche l’accesso alle tecnologie riproduttive, che di contraccezione e aborto) e alla liberazione dai ruoli di genere predeterminati dalla cultura patriarcale.

Siamo e saremo nelle strade delle proprie città, nelle piazze e nei luoghi delle donne dei propri quartieri. A fianco di Non Una Di Meno, come il 25 novembre, ma anche in ogni territorio dove lә compagnә si muovano in altre forme. Non può esistere lotta di liberazione dei popoli senza la liberazione delle donne e di tutte le soggettività oppresse e dei corpi non conformi. Siamo la luna che muove le maree, cambieremo il mondo con le nostre idee

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Paola Guazzo, Comitato Politico Nazionale, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Eleonora Forenza, Segretariato Sinistra Europea, responsabile Politiche Femministe

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