Acerbo (Prc-UP): oggi in piazza per la liberazione di Ocalan da 25 anni prigioniero

Acerbo (Prc-UP): oggi in piazza per la liberazione di Ocalan da 25 anni prigioniero

Il 15 febbraio scorso ricorrevano i 25 anni dall’arresto, illegale, da parte dei servizi turchi, del leader curdo Abdullah Ocalan. Oggi sabato 17 febbraio saremo in piazza con la comunità curda a Milano, alle ore 15.00 in Largo Cairoli e a Roma, a partire dalle 14.30 in Largo Corrado Ricci per riaccendere i fari su una guerra che rischia di essere dimenticata e sulla necessità di liberare la sola persona in grado di poter avviare un percorso di pace. Erdogan bombarda villaggi e città curde nel nord est della Siria e nell’Iraq del nord e continua a riempire le galere di oppositori in Turchia. Il pensiero di Ocalan continua a ispirare il movimento di liberazione curdo in tutti i paesi, dal Rojava dove nel nord della Siria dove è nato un esperimento di autogoverno popolare fondato sulla convivenza e la tolleranza all’Iran dove uno slogan curdo – Donna-vita-libertà – è diventato il grido di libertà di donne e giovani. Le eroiche partigiane curde che hanno sconfitto i tagliagole dell’Isis a Kobane hanno come riferimento Ocalan, il Mandela del popolo curdo. Grazie al pensiero del comunista libertario di Ocalan il movimento di liberazione curdo è l’unico a essere caratterizzato nella regione per l’ispirazione laica e democratica, femmista e ecologista, socialista e autogestionaria. L’Unione Europea e gli Stati Uniti continuano a essere complici della repressione del popolo curdo e mantengono il partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) di Ocalan nell’elenco delle organizzazioni terroriste come chiede l’alleato NATO Erdogan. La complicità occidentale con il fascismo turco è tale che se si scrive il nome di Ocalan o pubblica la sua foto si viene immediatamente bannati da facebook.

Va ricordato che Ocalan, da un quarto di secolo in isolamento totale nell’isola prigione di Imrali, risulta titolare di diritto d’asilo in Italia. Il nostro partito con il compagno Ramon Mantovani cercò di salvare la vita di Ocalan braccato dai servizi segreti turchi. Fu il governo di centrosinistra di allora a cedere alle pressioni turche, USA e NATO, sostenute anche dalla destra e dai media, a cacciarlo dal Paese. Poi i giudici sancirono che Ocalan aveva diritto all’asilo nel nostro paese.

La liberazione del presidente Ocalan è condizione indispensabile per avviare un processo di pace nell’area. La proposta di “confederalismo democratico”, con cui risolvere, garantendo pace e giustizia, i diritti di tutte le minoranze, è l’unico argine esistente all’espansione infinita di conflitti nell’intera area.

Da 34 mesi non si hanno notizie certe di Ocalan e i suoi familiari e avvocati non hanno potuto più fargli visita. Nè è stata autorizzata la delegazione della Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu). Oggi saremo in piazza per chiedere di nuovo la liberazione di Ocalan e di uomini e le donne che a decine di migliaia, per il proprio ruolo politico, professionale, intellettuale, sindacale, di difesa dei diritti umani, sono in carcere in Turchia con l’accusa di terrorismo.
La Turchia è da anni oramai, con la complicità UE e grazie al ruolo che ricopre nella NATO, una galera a cielo aperto. Siamo in piazza oggi per rompere le gabbie e per riaffermare che la libertà del popolo curdo come quella del popolo palestinese è la condizione per un futuro di pace nel Medio oriente.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento di Unione Popolare


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