Documento approvato dal CPN del  PRC – S.E. che si è tenuto dal 9 all’11 febbraio

Documento approvato dal CPN del PRC – S.E. che si è tenuto dal 9 all’11 febbraio

PER UNA LISTA PER LA PACE ALLE ELEZIONI EUROPEE

Considerato che

il genocidio in corso a Gaza e il proseguimento a oltranza del massacro in corso in Ucraina confermano come centrale e imprescindibile la lotta per la pace in una fase storica segnata dalla “guerra mondiale a pezzi” e dalla “guerra capitalista” con gli USA che trascinano l’intero blocco occidentale allo scontro per riaffermare il proprio predominio unipolare,  

il governo italiano e l’Unione Europea sono complici dei crimini di guerra che Netanyahu sta perpetrando contro la popolazione di Gaza come lo sono stati in questi anni non assumendo posizioni nette contro le sistematiche violazioni dei diritti umani, il regime di apartheid, la pulizia etnica, la violazione dei luoghi santi per musulmani e cristiani, l’uccisione di civili da parte di militari e coloni estremisti,

il parlamento italiano con il voto della maggioranza di destra, centristi e PD ha confermato per tutto il 2024 l’invio di armi in Ucraina in palese contrasto con il ripudio della guerra sancito dall’articolo 11 della Costituzione,

il governo italiano ha deciso l’invio di navi nel Mar Rosso, si è unito agli USA e altri paesi nella sospensione degli aiuti all’UNRWA, non ha votato per il cessate il fuoco alle Nazioni Unite,

il nesso stretto tra guerra e tendenza al restringimento degli spazi democratici e risorgere di fascismi, nazionalismi e ideologie di destra, la tendenza a soffocare le voci di dissenso (caso più emblematico quello di Julian Assange), rendono evidente quanto la lotta per la pace è lotta per la democrazia,

gli effetti sociali del sistema di guerra in termini di aumento di disuguaglianze, precarietà e povertà ricadono sulle classi lavoratrici e popolari chiamate a pagare i costi dello scontro geopolitico, l’Unione Europea che sceglie di rilanciare l’austerità con un patto di stabilità che esclude solo la spesa militare dai vincoli di bilancio, la scelta di riorganizzare le catene del valore e produttive nella direzione di un’economia di guerra come disegnata dalla strategia degli USA,

il moltiplicarsi delle pulsioni razziste e sessiste, come pure lo sdoganamento senza freni della cultura militarista e nazionalista nella organizzazione stessa della società, dai media alla scuola, sono conseguenze del sistema di guerra,

l’Unione Europea prosegue sulla strada del riarmo e della subalternità agli USA e alla NATO, nel parlamento europeo si rafforza l’estrema destra più guerrafondaia,

è fondamentale cercare di determinare nel gruppo della Sinistra una rappresentanza dall’Italia caratterizzata dall’impegno per la pace in un Parlamento Europeo sempre più segnato dalle convergenze sulla guerra che spianano la strada alle destre,

all’interno di Unione Popolare è emersa una netta divaricazione di posizioni con al momento la dichiarata indisponibilità di PAP a partecipare alla “lista della pace” ma un prevalente orientamento a proseguire il confronto con i promotori sulla base dei punti programmatici unitariamente definiti al fine anche di rimuovere le riserve della componente al momento contraria,

il quasi unanime orientamento nel dibattito sulla necessità di costruire una grande convergenza pacifista in occasione delle prossime elezioni europee e di lavorare con pazienza unitaria per la partecipazione di tutta Unione Popolare,

una campagna elettorale unitaria per la pace non contrasta con la costruzione di Unione Popolare o con il rafforzamento del PRC, anzi rappresenta un’occasione di allargamento delle relazioni e dei rapporti di massa né impedisce lo sviluppo delle campagne sulle questioni sociali e democratiche, dal salario minimo alla lotta contro le privatizzazioni e il carovita, al no al premierato e all’autonomia differenziata,

il Comitato Politico Nazionale

sollecita le soggettività che stanno costruendo, assieme a Rifondazione Comunista, il progetto politico di Unione Popolare, a contribuire con decisione a tale costruzione elettorale, e esprime sostegno all’impostazione proposta dal portavoce nazionale di UP nell’intervento pubblicato sul quotidiano il Manifesto,

conferma la posizione espressa nel documento approvato nella precedente riunione e impegna il segretario a lavorare, con il portavoce di Unione Popolare, a portare avanti il confronto per la definizione della “lista di scopo” unitaria per la pace,

impegna la segreteria e la direzione nazionale a proseguire unitariamente il percorso di adesione e partecipazione del nostro partito e di Unione Popolare alla “lista per la pace Pace, Terra, dignità” proposta dall’appello La Valle – Santoro con la definizione di un profilo programmatico che tenga insieme la lotta contro la guerra, le questioni sociali e ambientali, la critica del capitalismo neoliberista e dei trattati europei.

 

Maurizio Acerbo

 
 Doc approvato con 84 voti favorevoli, 73 contrari, 3 astenuti, 4 che hanno chiesto di non partecipare al voto

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