Chi ha paura del voto democratico nelle Province?

Chi ha paura del voto democratico nelle Province?

La coerente battaglia di Rifondazione Comunista contro il furto di democrazia e per reintrodurre il suffragio universale.

In questi giorni sono convocate le elezioni di secondo grado (votano solo i consiglieri comunali) di molte province, dopo la riunione della Conferenza Stato / Città ed autonomie locali dell’8 novembre 2023, che ha interrotto un percorso, che sembrava definitivo nelle apposite commissioni parlamentari, di ritorno finalmente al suffragio universale nelle elezioni provinciali, trattandosi di organi costituzionali.

Vogliamo richiamare in maniera sintetica, il nostro giudizio assolutamente negativo sulla legge Del Rio (legge 56/2014) che ha finto demagogicamente di abolire le Province in nome dei costi impropri della politica – che noi realmente combattiamo – limitandosi invece ad abolire solo la democrazia dell’elezione popolare dei consigli, determinando un grave vuoto istituzionale rispetto alle funzioni precedentemente esercitate da questi enti territoriali di area vasta (scuola, strade, urbanistica, tutela dell’ ambiente e del territorio ecc. ).

Vuoti che, abbinati ai tagli dei trasferimenti, si sono drammaticamente evidenziati, anche nella cronaca giornalistica (ricordiamo ad es. la strage di Rigopiano), rispetto all’assenza dell’operatività di funzioni in campo di manutenzione stradale, pulizia neve e scolastica ecc. e rispetto al destino del personale, ancora incerto e precario.

Peraltro una delle ulteriori conseguenze positive della vittoria del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, fortemente voluto da Renzi, è il fatto che non passò l’ abolizione delle Province come organo costituzionale ed istituzionale dello stato; il che ha ulteriormente evidenziato il carattere truffaldino della legge Del Rio (la già richiamata legge 56/2014) di finta abolizione delle Province.

Rifondazione Comunista chiede di restituire il diritto di voto alle cittadine e ai cittadini per le province, fondamentali enti di area vasta che svolgevano un essenziale ruolo in un paese come il nostro caratterizzato da un alto numero di piccoli comuni.

Sarebbe auspicabile anche tornare alla vecchia legge elettorale uninominale ma proporzionale senza elezione diretta del Presidente restituendo centralità ai consigli.

Stiamo pertanto costruendo un’immediata campagna di informazione rivolta alle/ai cittadine/i , anche durante le elezioni truffa di fine anno, per spiegare che tutte le forze politiche di governo e di opposizione, per motivi diversi, hanno deciso di continuare col furto di democrazia.

Ringraziamo il Presidente nazionale ed alla Presidenza dell’UPI (Unione delle Province Italiane), associazione che è da sempre meritoriamente impegnata in questa battaglia per il suffragio universale.

Per maggiori dettagli consultare il sito www.rifondazione.it

Maurizio Acerbo segretario nazionale PRC SE
Raffaele Tecce responsabile Enti Locali della segreteria nazionale PRC SE


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