Rifondazione Comunista: Una Commissione indipendente d’inchiesta per CPR e Centri di accoglienza

Rifondazione Comunista: Una Commissione indipendente d’inchiesta per CPR e Centri di accoglienza

Quanto sta emergendo dalle indagini sulle condizioni di trattenimento di uomini migranti nel Centro Permanente per i Rimpatri di Via Corelli a Milano è solo la punta di un iceberg. Da sempre, chi segue ciò che accade in questi luoghi di privazione dei diritti, riscontra quotidiane violazioni dei diritti umani fondamentali. I CPR lo sono per loro natura e in quanto tali è impossibile cambiarli. È il sistema di detenzione amministrativa – privazione della libertà senza aver commesso reati – ad essere profondamente illegale. Ma quanto a questo si aggiungono violenze, carenza di servizi, trattenimento di persone vulnerabili in luoghi inadatti ad ospitare persone, frodi nella loro gestione, per un giro di decine di milioni di euro, ci si trova di fronte ad un sistema marcio reso opaco da divieti e regolamenti che rendono quanto avviene nei centri invisibile, impenetrabile se non a poche figure. E i tagli che si sono succeduti anche al sistema di accoglienza che non è detentiva, hanno reso ancora più precarie le condizioni di vita di chi in Italia sta cercando scampo e protezione. Rifondazione Comunista, da sempre schierata per la chiusura dei CPR – propone, alle forze democratiche e antirazziste di schierarsi per la creazione di una Commissione d’inchiesta, indipendente da esecutivo e parlamento, composta da esperte/i in materia, sul modello di quella creata nel 2007 e presieduta da Staffan De Mistura, che possa visitare senza limitazione alcuna i luoghi di accoglienza e di detenzione, visionare i termini di gestione degli appalti, svolgere un lavoro di monitoraggio da poter poi rendere pubblico. Una commissione che abbia mandato ispettivo, in grado di proporre al parlamento provvedimenti e che interpreti almeno alla lettera quanto sancito dal Testo Unico sull’immigrazione del 1998, secondo cui il trattenimento di persone in strutture deve essere l’estrema ratio in assenza di altre modalità di identificazione. Sarebbe solo un piccolo passo in avanti e consentirebbe di portare a conoscenza della pubblica opinione come vengono utilizzati e chi trae realmente profitto dalle risorse impiegate per gestire, dal nostro punto di vista in maniera abbietta, ogni politica sull’immigrazione

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare


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