
Valditara, guarda con chi ti accompagni
Pubblicato il 10 ott 2023
Nella giornata di ieri il Ministro Valditara ha affermato che avrebbe inviato ispettori nelle scuole dopo che un collettivo milanese ha sostenuto la causa palestinese e ha condiviso nelle sue storie un post dei Giovani Palestinesi in Italia.
Valditara non si è certo fermato qui ed ha anche auspicato che gli studenti autori dell’atto fossero perseguiti ed incarcerati.
Il ministro ha altresì affermato che considera gli studenti dei “nazisti”, avendo poca coscienza evidentemente dei figuri presenti all’interno del proprio partito e all’interno della compagine di governo. Se i giovani dei collettivi sono nazisti, allora La Russa come possiamo definirlo?
L’azione del ministro Valditara però non è esecrabile solo dal punto di vista morale ma anche ed ovviamente dal punto di vista politico e giuridico: il ministro vuole zittire ogni voce contraria e che non si allinea alla narrazione dominante che vede Israele come paese virtuoso ed amico, ed i palestinesi come terroristi che minacciano la sicurezza mondiale. Chiunque esca da questa logica, come si è visto, viene sanzionato duramente. Gli ispettori nelle scuole cosa dovrebbero rilevare? La libertà di espressione sancita dalla Costituzione? La libertà di pensiero?
E poi quale reato si è configurato? L’articolo che descrive l’odio raziale è l’art. 604bis del Codice penale che nella rubrica afferma che si punisce la “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.
Ci spieghi il ministro Valditara dove sta l’istigazione a delinquere nelle affermazioni degli studenti. Vuole veramente parlare di discriminazione razziale verso un popolo, quello israeliano, che in Palestina perpetra l’odio e la discriminazione razziale quotidianamente? Parla proprio lei, ministro in quota Lega, di odio razziale? Proprio sull’odio razziale il suo partito ha basato la sua campagna elettorale da almeno 10 anni.
Come Giovani Comunisti/e siamo completamente solidali agli studenti milanesi, così come al popolo palestinese. Quindi, caro ministro, se vuole, ci arresti.
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