Gli Usa stanno passando all’Europa la patata bollente della guerra in Ucraina

Gli Usa stanno passando all’Europa la patata bollente della guerra in Ucraina

Paolo Ferrero*

La vera novità di queste settimane è che gli Stati Uniti si stanno disimpegnando dalla guerra in Ucraina e stanno passando la patata bollente completamente nelle mani dell’Europa. E’ infatti del tutto evidente che di fronte al fallimento della controffensiva militare ucraina le classi dirigenti statunitensi – che già erano divise prima – stanno maturando l’idea che la guerra ucraina non meriti più tutto lo sforzo finanziario fatto sino ad ora. In più i costi della guerra e la sua utilità – rispetto al bersaglio grosso della Cina – sono entrati decisamente nella campagna elettorale delle future presidenziali e così il compromesso tra democratici e repubblicani per evitare il collasso del bilancio federale si è chiuso tagliando le spese militari per l’Ucraina. Per adesso zero dollari.

I media nostrani fanno finta di non accorgersene e continuano a parlare male dei russi, a magnificare la controffensiva ucraina e a derubricare ad incidente di percorso il taglio dei fondi Usa per l’Ucraina, ma le cose non stanno in questo modo. Del resto questa mossa statunitense ha una sua logica perché gli Stati Uniti i loro obiettivi, per quanto riguarda l’Europa, li hanno sostanzialmente realizzati. Vediamo:

1) Gli Usa dopo il crollo del muro di Berlino invece di costruire la pace hanno colto l’occasione per diventare l’unica superpotenza mondiale. In questo quadro hanno spinto l’allargamento della Nato fino ai confini della Russia.

2) Nel 2014 hanno favorito e sostenuto un colpo di Stato in Ucraina, riuscendo a portare stabilmente quel paese nell’orbita occidentale.

3) Operato per la non applicazione degli accordi di Minsk favorendo in tutti i modi il loro boicottaggio avvenuto dentro e fuori dell’Ucraina.

4) Dopo aver rifiutato ogni dialogo e mediazione con la Russia, spingendola ad aprire la guerra, hanno rifiutato ogni possibile compromesso che era maturato dopo le prime settimane di guerra.

5) Con la guerra tutti i paesi della Nato sono stati coinvolti e spinti ad adottare un sostanziale raddoppio delle spese militari portandole al 2% del PIL. In questo modo le spese della Nato che prima erano sostanzialmente caricate sul bilancio degli Usa sono state ripartite sugli europei.

6) Con la guerra hanno varato le sanzioni alla Russia, che hanno determinato la sostanziale interruzione delle relazioni economiche con l’Europa. Queste sanzioni non hanno piegato la Russia ma hanno messo difficoltà strutturale l’industria tedesca – e quindi europea – la cui competitività era fondata sul connubio tra basso costo delle materie prime, professionalità e tecnologia. Le sanzioni hanno piegato l’economia tedesca (e italiana) e cioè un pericoloso concorrente dell’industria Usa.

7) Come mostrano varie inchieste indipendenti, gli Usa e alcuni paesi della Nato sono probabilmente coinvolti nell’esplosione dei gasdotti Nord Stream, trasformando la Germania e l’Europa in importatori a prezzi alti di gas di scisto statunitense.

8) Con la guerra la Nato si è allargata inglobando Svezia e Finlandia e ha cambiato i propri compiti da difensivi sul terreno europeo ad offensivi sul terreno mondiale, con l’individuazione della Cina come avversario principale. Un importante strumento militare degli Usa si è quindi rafforzato.

9) La guerra ha prodotto migliaia di profughi, che ovviamente sono stati accolti dai paesi europei.

10) La guerra è stata ricercata perché utile ad indebolire la Russia. Se gli obiettivi più ambiziosi di destabilizzare il governo o di scomporla in tanti staterelli sono evidentemente falliti, comunque la guerra obbliga la Russia a spendere un bel po’ di soldi e a sacrificare un bel po’ di uomini in quell’orrendo massacro. È quindi bene che la guerra prosegua.

11) Per quanto riguarda la Nato, il costo umano di questa guerra è stato completamente rovesciato sul popolo ucraino che è stato utilizzato dai generali occidentali come carne da cannone senza alcun riguardo per la vita di queste persone. In Ucraina è in corso una carneficina che fa impallidire quanto accaduto nelle trincee della Prima guerra mondiale. Una carneficina unilaterale, perché mentre i russi in grande superiorità di mezzi e uomini difendono le loro linee, gli ucraini attaccano e sono mandati al massacro contro le linee altrui. Gli Usa dopo 50.000 morti lasciarono la guerra in Vietnam, qui siamo a centinaia di migliaia di ucraini morti, ma questo negli Usa non fa problema e il fido Zelensky governando il paese con la legge marziale continua ad arruolare tutti quelli che può.

12) La guerra ha costi economici enormi per l’Ucraina. Questi sono stati in larga parte pagati con prestiti statunitensi in cambio della svendita delle imprese e del territorio ucraino. La finanziaria statunitense BlackRock è stata incaricata dal governo Zelensky di gestire questa gigantesca svendita del suo paese. L’Ucraina, la cui popolazione è oggi la metà di quella del 1991 quando abbandonò l’Unione Sovietica e che vede la decimazione della popolazione in età riproduttiva, è stata trasformata a tutti gli effetti in una dependance statunitense pronta per investimenti e sfruttamento.

13) Le nazioni europee recalcitranti di fronte alla guerra – come l’Ungheria – sono convinte a fior di miliardi a dare il via libera ai bilanci dell’Unione Europea. Ovviamente queste regalie non sono pagate dagli Usa, ma dagli altri stati europei, Italia compresa.

In questa situazione, gli Usa, che non hanno mai dato agli ucraini le loro armi migliori per paura che cadessero in mano ai russi e questi potessero scoprirne i segreti, stanno tagliando i fondi e così il costo della guerra ricadrà completamente sull’Europa. E’ difficile pensare ad una classe dirigente più demente di quella composta dal centrodestra e dal centrosinistra a livello europeo. L’unica alternativa a questa situazione folle è la lotta per il cessate il fuoco e la tregua: il 4 novembre saremo in piazza per questo!

*da Il blog su “Il Fatto Quotidiano”


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