Rifondazione Comunista: concreta solidarietà ai popoli del Marocco e della Libia

Rifondazione Comunista: concreta solidarietà ai popoli del Marocco e della Libia

Invece di mandare portaerei nel Mare della Cina e armi all’Ucraina dovremmo essere in prima fila nei soccorsi alle popolazioni in Marocco e Libia per costruire durevoli relazioni di pace e amicizia. Prima il sisma in Marocco, poi l’alluvione in Libia, con migliaia di vittime, di feriti, di disperse e di sfollati, dovrebbero costringere un paese come l’Italia, anche sulla base della propria collocazione geografica, a rivedere radicalmente il proprio ruolo politico. Intanto si tratta di eventi che dimostrano, ancora una volta, come il pianeta intero sia a rischio e che, la crisi climatica, per quanto accaduto in Libia e l’assenza di interventi di prevenzione e di cura del territorio in Marocco, ci pongono, come gran parte del pianeta, nella necessità di una riconversione ecologica dell’economia e delle priorità internazionali. Poi, ed è questione strettamente politica, decenni di relazioni con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, fondate sulla esternalizzazione delle frontiere, su legami commerciali asimmetrici, sull’assenza di una visione comune dell’area economica, politica e geografica, che ci accomuna, limita anche la possibilità di essere concretamente solidali con chi da tali emergenze è colpito. L’Italia, anche attraverso il suo ruolo nell’UE e nella NATO, non è un partner con cui costruire ponti perché inaffidabile, a volte ininfluente altre pericoloso attore di politiche neocoloniali. La politica di pace, di giustizia sociale e ambientale di cui abbiamo bisogno passa innanzitutto attraverso la ricostruzione di legami euromediterranei paritari di cui trarrebbero beneficio i popoli che ne abitano i paesi che non vanno abbandonati. Una radicale riforma del rapporto con i paesi del Mediterraneo deve passare attraverso alcune scelte: basta con le infinite risorse impegnate per la “sicurezza” dei confini, basta con i ricatti del FMI, si avvii un sostegno concreto ad una cooperazione partecipata da cui debbono trarre beneficio i popoli e non le multinazionali del petrolio o delle armi.

Diciamo no allo spreco di risorse per alimentare l’industria bellica e alle guerre che devastano i paesi. Oggi, dopo la guerra della NATO che l’ha distrutta, la Libia è nel caos, non ha più uno stato in grado di affrontare un’emergenza come quella in corso.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione – Sinistra Europea


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