
Acerbo (Prc-UP): Pasticcio libico di Tajani, governo zerbino di USA e Israele
Pubblicato il 30 ago 2023
Il pasticcio libico del ministro Tajani evidenzia quanto poco sovranista sia la politica italiana e il livello di improvvisazione subalterna del governo Meloni. Non che i precedenti brillassero considerate le sciagurate prese di posizione dell’ex-ministro degli esteri Di Maio e del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Siamo passati dalla padella alla brace. Il governo Meloni è uno zerbino degli USA e della NATO, collocato in Europa al fianco della reazionaria e guerrafondaia Polonia, e sostenitore acritico di Netanyahu e della sua politica criminale contro i diritti del popolo palestinese.
Dai proclami sovranisti per creduloni siamo passati all’incapacità di una politica estera autonoma che, soprattutto nel Mediterraneo e in Medio Oriente, dovrebbe essere naturale vocazione dell’Italia.
Da quel che emerge il governo italiano ha preso un’iniziativa, su sollecitazione degli USA, politicamente sbagliata che va criticata duramente: 1) fare favori a Israele mentre il governo di estrema destra di quel paese è in difficoltà di fronte alla comunità internazionale e contestato da metà dei suoi stessi cittadini è il contrario di favorire soluzioni politiche e pacifiche del conflitto esistente, 2) l’operazione oltre che discutibile, vista l’immediata pubblicità che ha avuto, è un ulteriore elemento di destabilizzazione della Libia e più in generale di tutta la regione, che è una conseguenza VOLUTA di tutta la politica statunitense in quell’area.
Tajani è riuscito a indebolire la posizione italiana in Libia e la nostra credibilità nel mondo arabo.
La pochezza di Tajani e Meloni, che fanno rimpiangere per certi versi Andreotti e Craxi, non deve farci dimenticare che dalla vicenda libica emergono i limiti e le contraddizioni della politica italiana, francese e europea nell’area. La deriva di Israele dovrebbe far riflettere i sostenitori acritici di un’Ucraina che pubblicamente si rifà a quel modello.
Il governo Meloni dovrebbe smettere di citare a sproposito Enrico Mattei. Si tratta di una vergognosa distorsione della memoria storica e di un’appropriazione indebita. Chiunque capisce che l’attuale governo filo USA è casomai erede dei suoi assassini.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare
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