Benvenuti in tempi interessanti” (estratto)

Benvenuti in tempi interessanti” (estratto)

di Slavoj Zizek -
Dato che oggi non c’è alcun discorso rivoluzionario in grado di produrre un tale effetto di verità, cosa dobbiamo fare? Qui il testo fondamentale è il meraviglioso saggio breve di Lenin “A proposito dell’ascensione sulle alte montagne”, scritto nel 1922 quando, dopo aver vinto la guerra civile, i bolscevichi dovettero retrocedere nella NEP. Nel passo che segue Lenin usa la similitudine di uno scalatore che deve tornare a valle dopo il primo tentativo di raggiungere una nuova vetta per descrivere cosa significa retrocedere senza tradire opportunisticamente la propria fedeltà alla Causa:
“Immaginiamo un uomo che effettui l’ascensione di una montagna altissima, dirupata e ancora inesplorata.
Supponiamo che dopo aver trionfato di difficoltà e di pericoli inauditi, egli sia riuscito a salire molto più in alto dei suoi predecessori, senza tuttavia aver raggiunto la sommità.
Egli si trova in una situazione in cui non è soltanto difficile e pericoloso, ma addirittura impossibile avanzare oltre nella direzione e nel cammino che egli ha scelto. Egli è costretto a tornate indietro, a ridiscendere, a cercare altri cammini, sia pure più lunghi, i quali gli permettano di salire fino alla cima. La discesa, da questa altezza mai ancoraraggiunta su cui si trova il nostro viaggiatore immaginario, offre delle difficoltà e dei pericoli ancora maggiori, forse, dell’ascensione: è piú facile inciampare; si vede male dove si mettono i piedi; manca quello stato d’animo particolare di entusiasmo che dava impulso al cammino verso l’alto, dritto allo scopo, ecc. [.] E dal basso giungono voci piene di una gioia maligna. Gli uni gioiscono apertamente, lanciano urla, gridano: guardate, sta per cadere; gli sta bene; così imparerà a fare il folle! Altri cercano di nascondere la propria gioia, comportandosi per lo più alla maniera di Iuduscka Golovliov: assumono un’aria triste, levano gli occhi al cielo. Con nostro dolore, i nostri timori si avverano! Non siamo stati forse noi, che abbiamo dedicato tutta la nostra vita a preparare un piano ragionevole per l’ascensione di questa montagna, a chiedere un rinvio dell’ascensione, fino al momento in cui il nostro piano fosse stato elaborato definitivamente? E se noi abbiamo lottato tanto ardentemente contro il cammino che adesso lo stesso insensato abbandona (guardate, guardate, eccolo che torna indietro, che discende, che lavora per ore per prepararsi la possibilità di muoversi di un solo metro! Lui che ci ha lanciato le peggiori ingiurie quando chiedevamo sistematicamente moderazione e accuratezza!), se noi abbiamo condannato tanto ardentemente l’insensato e se abbiamo messo in guardia tutti affinché non lo imitassero e non lo aiutassero, l’abbiamo fatto esclusivamente per amore del grande piano di ascensione di questa stessa montagna, per non compromettere del tutto questo piano grandioso!”


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