
Salario minimo, Acerbo (Prc-Up): se è contrario ‘superCazzola’ vuol dire che va bene per i lavoratori
Pubblicato il 17 ago 2023
Al campionario di fesserie ripetute dalla destra per giustificare la contrarietà all’introduzione di una salario minimo per legge si aggiungono oggi le esternazioni di Giuliano Cazzola.
Cazzola è stato un sostenitore di tutte le “riforme” contro i lavoratori dell’ultimo trentennio. Non stupisce quindi che Cazzola dichiari che 9 euro lordi sono troppi come hanno già fatto Elsa Fornero e Tito Boeri. Se Cazzola è contro il salario minimo vuol dire che il salario minimo va bene per i lavoratori. Assolutamente inaccettabile l’attacco di Cazzola al tribunale di Milano che ha fatto emergere la palese incostituzionalità di paghe da fame previste da un contratto nazionale. Dopo aver smontato i diritti del lavoro, Cazzola ora passa alla negazione dello stesso diritto di lavoratrici e lavoratori a ricorrere alla giustizia? Siamo davvero davanti a una “superCazzola prematurata con doppio scappellamento a destra”, per citare il celebre film del nostro compagno Mario Monicelli.
La sentenza del tribunale di Milano che ha condannato la Civis Spa per i salari di poco superiori ai 4 euro è storica perchè assume l’articolo 36 della Costituzione come riferimento per giudicare l’adeguatezza di una retribuzione. Nelle motivazioni della sentenza è stata assunta come riferimento per verificare il rispetto del dettato costituzionale la soglia di povertà relativa e che “ove la retribuzione prevista nel contratto di lavoro, individuale o collettivo, risulti inferiore a questa soglia minima, la clausola contrattuale è nulla”.
Invitiamo a firmare la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per un salario minimo di 10 euro indicizzato all’inflazione presso tutti i comuni e ai banchetti che come Unione Popolare stiamo organizzando in tutta Italia.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare
Sostieni il Partito con una
Appuntamenti