Ocse: nuovo crollo dei salari. Salario minimo subito!

Ocse: nuovo crollo dei salari. Salario minimo subito!

Non ha mai fine il calo dei salari reali in Italia già maglia nera dell’area Ocse per aver visto una diminuzione dei salari reali del 2,9% nei trent’anni tra il 1990 e il 2021.
E’ infatti di nuovo l’Ocse a segnalare, nell’employment outlook del 2023 , che a fine 2022 i salari reali sono crollati in Italia del 7,5% rispetto al 2019 contro una media Ocse del 2,2% .Non basta. L’organizzazione parigina prevede che nel 2023 scenderanno ancora del 2,7%.
Perdite di potere d’acquisto considerevoli recuperate solo in parte dai contratti collettivi che colpiscono ancor più duramente quelle lavoratrici e quei lavoratori, milioni, che hanno contratti scaduti da più di due anni.
Una condizione insopportabile per un paese con i salari medi tra i più bassi d’Europa, il più basso tasso di occupazione e un mercato del lavoro in cui precarietà, lavoro nero e grigio condannano milioni di persone specie giovani e donne a salari da fame.
Di fronte a questa situazione, a un’inflazione a due cifre provocata dai profitti, è un insulto l’insistenza con cui finanza, industriali e partiti di governo additano come rischio principale la spirale prezzi salari; ed è gravissima la scelta del governo delle destre di ridurre i sostegni alle famiglie tartassate da aumenti insostenibili.
Il governo Meloni si pone in continuità con le politiche economiche tese alla compressione dei redditi popolari e da lavoro frutto di un’idea di società e di paese che sopravvive, male, sulla compressione dei diritti, sulla povertà e sull’aumento delle disuguaglianze. Un idea di paese che da 40 anni produce insieme declino del lavoro, declino dell’economia e aumento della ricchezza per pochi.
La proposta di legge di iniziativa popolare per un salario minimo a 10 euro l’ora adeguato automaticamente all’inflazione che abbiamo presentato come Unione Popolare, la lotta per un vero reddito universale di cittadinanza e quella contro tutte le forme di precarietà sono gli antidoti indispensabili per affrontare la gravissima emergenza sociale mentre prefigurano un modello economico e sociale che metta al centro la dignità del lavoro e la vita delle persone.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/ Sinistra Europea


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