Acerbo (Prc-UP): da viceministro Cirielli abominevole apologia del colonialismo, dimissioni atto dovuto

Acerbo (Prc-UP): da viceministro Cirielli abominevole apologia del colonialismo, dimissioni atto dovuto

Le parole del viceministro degli esteri Edmondo Cirielli davanti alla platea di Gioventù Nazionale costituiscono un’aperta apologia del colonialismo italiano fascista e prefascista.

Non è accettabile che un viceministro della Repubblica definisca, come Mussolini, “cultura civilizzatrice” quella del colonialismo italiano o che ripropongo la narrazione falsa sugli “italiani brava gente” che non hanno depredato e derubato i popoli colonizzati.

L’Italia fascista si è macchiata di crimini contro l’umanità in Africa, compreso l’uso di armi chimiche, che purtroppo continuano a essere rimossi dalla memoria nazionale.

Quelle del viceministro sono parole incompatibili con i principi della nostra Costituzione e soprattutto indegne di un paese democratico.

Chiediamo le immediate dimissioni del ministro che disonora la repubblica e non può essere in alcun modo giustificato.

Auspichiamo un chiaro intervento di censura del Presidente della Repubblica.

L’intervento di Cirielli dovrebbe spingere a una riflessione anche i tanti commentatori che hanno con superficialità sdoganato il partito di Giorgia Meloni facendo finta di non vedere come la leader di FdI, sulla scorta di Trump e Bannon, abbia rifascistizzato la destra italiana.

Le parole gravissime di Cirielli non sono una sorpresa: ricordo che il ministro Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni, fu tra i promotori del monumento realizzato dalla Regione Lazio a Affile in memoria del criminale Graziani.

Le parole di Cirielli mostrano quanto sia offensiva la strumentalizzazione da parte dei neofascisti del nome del partigiano Enrico Mattei che finanzio’ con l’Eni i movimenti anticolonialisti.

Le dimissioni del viceministro neofascista sono un atto dovuto.

Porteremo questo caso, attraverso il nostro gruppo The Left, anche all’attenzione del parlamento europeo.

Bisogna opporsi alla normalizzazione del neofascismo in Europa. Il partito della fiamma neofascista è stato frettolosamente sdoganato, come il battaglione Azov, perché fedele esecutore degli ordini della NATO.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare


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