Inflazione, Acerbo (Prc-UP): serve nuova scala mobile non rialzo dei tassi e MES

Inflazione, Acerbo (Prc-UP): serve nuova scala mobile non rialzo dei tassi e MES

Rifondazione Comunista propone di reintrodurre la scala mobile per fermare l’erosione del potere d’acquisto di salari e pensioni. Contro l’inflazione bisognerebbe restituire a lavoratori e pensionati lo strumento che fu adottato nel dopoguerra su proposta di Giuseppe Di Vittorio e cancellato sciaguratamente nel 1993. Ricordo che l’ultima battaglia di Enrico Berlinguer fu quella a difesa della scala mobile.
Senza un meccanismo di adeguamento automatico di salari e pensioni all’inflazione la classe lavoratrice sta subendo una rapina che colpisce un paese come l’Italia che è l’unico in Europa ad aver visto diminuire le retribuzioni nell’ultimo trentennio.
Il governo dovrebbe fare subito un decreto per affrontare questa situazione insostenibile.
Purtroppo l’opposizione del PD invece di incalzarlo sul piano sociale si batte per la ratifica del MES, cioè di un meccanismo europeo che una sinistra antiliberista dovrebbe contestare alla radice.
Invece di unirsi per votare l’invio di armi, le forze politiche presenti in parlamento dovrebbero farlo contro le scelte antisociali della presidente della BCE Lagarde e della Commissione Europea.
Continuare ad alzare i tassi di interesse danneggia i popoli e le economie europee, in particolare l’Italia in ragione dell’ammontare del nostro debito pubblico.
Il rialzo dei tassi mostra quanto la mission che i trattati europei assegnano alla BCE è profondamente antipopolare, come denunciammo fin dal nostro voto contrario nel 1992 al Trattato di Maastricht.
L’inflazione non è stata generata da un rialzo dei salari ma dalla speculazione finanziaria sui mercati dell’energia e delle materie prime e dall’aumento dei profitti delle imprese.
Secondo il FMI nell’area euro l’aumento dei profitti delle imprese è la maggior causa dell’inflazione registrata in Europa negli ultimi due anni, perchè le imprese hanno alzato i prezzi più degli incrementi dei costi.
Invece di assumere misure di regolamentazione pubblica forte l’Unione Europea sceglie la strada di una nuova austerità neoliberista che causerà aumento della disoccupazione, necessità di politiche di austerità e tagli degli stati, crisi di tante piccole e medie imprese.
La politica di Lagarde, finora affiancata da Ursula von der Leyen, va contrastata con decisione nell’interesse del nostro paese che è sicuramente tra i più penalizzati.
Se il PD vuole dare sostanza ai suoi annunci di svolta dovrebbe cominciare a mettere in discussione l’ordoliberismo europeo invece di lasciare alla destra la critica della BCE.
Come Rifondazione e Unione Popolare siamo impegnati nella raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per introdurre un salario minimo di 10 euro. Nelle prossime settimane proporremo anche una lip per una nuova scala mobile.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare


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