Un uccellino mi ha detto….

Un uccellino mi ha detto….

 

 Anna Camposampiero*

Probabilmente chi ha pensato al simbolo di Twitter, e al social in sé, aveva in mente il vecchio detto che usavano le nostre nonne. Perché, si sa, in comunicazione non si butta via mai niente.

Allora, questo vizio che sto prendendo di comunicare con il corpo del Partito tutto per cercare di vivacizzare la discussione e raccogliere entusiasmi e adepti (qualcuno con il primo articolo è arrivato, ma la strada è lunga e confesso che le riunioni a distanza e il mio lavoro non aiutano), oggi lo dedico a un social che viene molto usato da chi si occupa di politica, e monitorato da chi si occupa di chi si occupa di politica.

In termini di numeri, i dati al 2022 danno 330 milioni di utenti attivi nel mondo, dei quali il 17% ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, il 38,5% ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. 36% donne, 64% uomini. In media, ogni secondo ci sono 9.000 cinguettii. Fatevi due calcoli. 750 milioni al giorno.

Butto lì dei numeri quasi a casaccio per dare elementi concreti, qualche fatto per capire quanto questo social possa essere utile nella diffusione di idee.

In Italia, paese sempre un filo tradizionale, gli utenti sono poco meno di 5 milioni (al 2022 sono 4,70 milioni, tra i 25 e i 49 anni), e la durata media delle visite degli utenti sul social è meno di 4 minuti: certo, per noi a sinistra che abbiamo qualche difficoltà a relazionarci con il concetto di “sintesi” non è facile, ma potrebbe essere un buon esercizio.

E poi ha un meccanismo irresistibile per chi ha sempre il cellulare in mano: la polemica manda in #trend un cinguettio. Volevo farvi notare che uso l’italiano e non l’inglesissimo “tweet” perché mi diverte, non certo per timore delle minacce del governo nazionalista che vorrebbe vietare l’uso delle parole straniere. Immaginiamo ora uno spazio virtuale in cui ci sono 750 milioni di cinguettii al giorno: un caos inenarrabile, ma che ha un suo senso!

Dobbiamo sapere che la maggior parte degli utenti è maschile, e adulto. Non giovanissimo. Quindi non pensiamo di “acchiappare” giovani per le nostre fila, ma piuttosto dovremmo buttarci nella mischia e far circolare le nostre idee.

Veniamo agli “hasthag”. Il simbolo del “cancelletto”, che a me ricorda le segreterie telefoniche e i primi assistenti virtuali – “premere il tasto cancelletto per proseguire”, in concorrenza con l’asterisco che infatti si è riciclato alla grande sul tema genere – è in realtà di grande importanza, ed è nato proprio su Twitter. Provate ad andare su un qualsiasi tweet (vale anche per i post di facebook se vi è più facile) e cliccate su un hasthag. Vi appariranno i post che hanno utilizzato lo stesso hasthag, e quindi una serie di pubblicazioni che riguardano lo stesso argomento. Usare gli hasthag giusti serve ad entrare in un flusso di conversazioni e post dedicati allo stesso tema. Per questo su Twitter trovate indicate le “tendenze”. È facilmente intuibile che la scelta di un hasthag già di tendenza fa “infilare” il nostro cinguettio nel flusso di quelli che stanno attirando più attenzione nell’etere. Certo, nel mio mondo ideale, siamo noi che lanciamo un hasthag che diventa tendenza… ma sono certa che ci arriveremo.

Come per tutti i social, anche gli orari di pubblicazione sono importanti. E i giorni. Durante la settimana gli utenti “smanettano” in pausa pranzo e a fine lavoro. Nel fine settimana si avvicinano al social in tarda mattinata e nel tardo pomeriggio.

Ma la regola principale è: stare sul pezzo! Notizie in tempo reale ed eventi attuali sono gli argomenti principalmente commentati.

E poi da qualche tempo è possibile anche fare dirette, il che lo rende ancora più interessante, e ancora più attuale.

Volendo rispettare la regola di non scrivere poemi inutili, mi fermo qui (5 minuti di lettura totale), sperando di avervi incuriosito e stimolato a darvi al cinguettio quotidiano. Intanto sarebbe sufficiente rianimare i poveri uccellini con falce e martello inutilizzate.

Rianimare, mi sembra la parola giusta visto che ci sono dei profili non attivi dal 2015….

Non esporrò al pubblico ludibrio gli account di partito (circoli, federazioni, singoli dirigenti) che stanno lì con uccellini silenti che non cinguettano da tempo. Stanno lì, parcheggiati nell’etere, come una serie di passerotti sui fili della luce che non si capisce bene cosa facciano. Oppure come gli uccelli di Hitchock, che fanno davvero paura (mi ci metto anche io che cinguetto poco, ma si sa, chi predica bene razzola male, per stare ancora sulle nonne).

Ora, come dicevo, una delle principali regole è l’attività, la quotidianità, l’uso corretto degli hashtag. Ma anche rilanciare, ri-cinguettare, ri-tuittare, cioè condividere sul proprio account un cinguettio del profilo del Partito o del Segretario. Le interazioni fanno crescere la visibilità, e attirano nuovi followers (e no, qui non ho usato la parola italiana, perché i seguitori fa proprio strano).

E poi, c’è una cosa che dovrebbe essere super invitante: le polemiche fanno crescere le interazioni… e il cielo di Twitter è pieno di troll, ma anche di gente che si diverte sul serio ad andare a commentare i cinguettii in giro.

Lo so che lo sapete cosa sono i troll (no, non quelli di Harry Potter tranquilli), ma giusto per ricordarlo, sono quei soggetti (veri – qualcuno lo conosco pure io – o falsi, e in questo l’intelligenza artificiale sta generando casi interessanti, ma non è questo il tema) che commentano in maniera volutamente provocatoria, irritante, fuori tema, senza senso o errati e che hanno un solo obiettivo: disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.

Comunque, sono quelli che scatenano dei meravigliosi “shit storm”, che letteralmente tradurrei con “merda nel frullatore” ma che fanno schizzare il vostro cinguettio nella rete.

17.812 follower. Questo è il nostro attuale patrimonio, che al momento è più dei nostri iscritti e delle nostre iscritte…. Per dire eh. Proviamo a crescere?

Avendo stabilito che il tempo medio di un cinguettio è di pochi minuti, possiamo pensare di provare a dedicarne qualcuno nell’arco della nostra giornata. Basta organizzarsi.

Ecco quindi la proposta: vorrei costruire un gruppo su Twitter che si occupi di rilanciare i cinguettii del partito e del segretario nazionale. Non è difficile, non vi chiedo per ora di produrre contenuti vostri, ci vuole anche un po’ di pratica, di ironia, che si può acquisire col tempo. Vi chiedo di organizzarci per far crescere il nostro account e quello del segretario nazionale.

Dovete sempre scrivere qui: comunicazionenazionaleprc@gmail.com (e portare pazienza se non vi rispondo in tempo reale…).

Scateniamo quel delirio che accade quando uno corre in mezzo ai piccioni in Piazza del Duomo?

 *Responsabile comunicazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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