VERSO UNA NUOVA COMUNICAZIONE DEL PARTITO: STATO DELL’ARTE E CHIAMATA ALLE ARTI

VERSO UNA NUOVA COMUNICAZIONE DEL PARTITO: STATO DELL’ARTE E CHIAMATA ALLE ARTI

Anna Camposampiero*

Come Responsabile Comunicazione Nazionale ho pensato che fosse utile e necessario “comunicare” al corpo del Partito cosa stiamo facendo nel Dipartimento Comunicazione, quali sono le difficoltá che stiamo trovando e come pensiamo di rimuoverle.

Abbiamo tanto da dire, e spesso non troviamo le parole, non usiamo i mezzi che abbiamo nel modo migliore, ma soprattutto una delle cose di cui mi sono resa conto è che esiste uno strano meccanismo di “blocco” per cui le informazioni, le comunicazioni (e le richieste) non vengono diffuse come dovrebbero e c’è sempre qualcun* che rimane escluso da qualcosa.

Le nostre circolari non circolano, per essere ironici.

Certo, forse anche questo strumento che sto usando per raccontare in maniera volutamente colloquiale come sto cercando di dare corpo a quanto approvato nella Conferenza di Organizzazione, non raggiungerá tutte e tutti, ma credo possa essere un piccolo passo avanti nella comunicazione interna.

Dopo la Conferenza di Organizzazione ho lanciato una “chiamata” al Partito per recuperare risorse umane compententi per dare supporto a un “gruppo comunicazione” (che chiamo volutamente gruppo perché il Dipartimento lo stiamo costruendo) a cui, devo dire, ha risposto davvero poca gente. Forse la circolare non ha circolato? Forse. Ma credo anche che ci voglia un po’ di stimolo, e un po’ di nuovo entusiasmo.

Io vedo (tra le cose che stiamo facendo c’è in costruzione un monitoraggio della presenza sui Social delle nostre Federazioni e dei nostri Circoli) che ci sono grandissime professionalitá in giro per il Partito, e spesso escono prodotti di qualitá (altrettanto spesso escono cose che minano l’equilibrio mentale di un grafico). Ma chissá per quale motivo non riesco ad arrivarci o non riesco a far sí che abbiano voglia di dedicare un po’ di tempo al Partito nazionale.

Perché, per parlare anche di una delle difficoltá che abbiamo, io per prima, é che il nostro maggior problema sono le risorse. Economiche in primis (sappiamo tutte e tutti le difficoltá che affronta oggi il nostro Partito), ma anche di tempo. Io ho un lavoro a tempo pieno, e tutto ció che faccio per il Partito deve occupare altri spazi. E come me, la maggior parte di coloro che si occupano dei Social di Rifondazione. Che è solo un pezzetto della comunicazione, ma sicuramente quello che dá piú esposizione.

Ecco perchè una delle prime necessitá è avere piú persone, suddivise per gruppi di lavoro coordinati tra loro e con un flusso di informazioni in entrata e uscita biunivoco, dove ciascun* possa dare un contributo e ridurre quello di altr*. Lavorare meno, lavorare tutti in questo caso assume anche una valenza di distribuzione di carichi di lavoro, anzi soprattutto visto che nessuno è retribuito. Il Partito è di tutte e tutti noi e avere cura della comunicazione verso l’esterno (e verso l’interno ovviamente) è una delle prioritá, a mio avviso.

Nel frattempo non stiamo certo con le mani in mano… non voglio fare spoiler (che tanto in perfetta alternanza alle notizie che non circolano, ci sono i segreti di Pulcinella…), ma stiamo lavorando per avere un nuovo sito di Rifondazione. Quello che abbiamo ora, pur nella sua ricchezza, non ci dá un’immagine, per cosí dire, attrattiva. Non parla fuori da noi. Dovrete pazientare ancora un po’ perché una pagina nazionale ha delle complessitá di rilievo. Non preoccupatevi, il “vecchio” sito non sparirá, ma diventerá una sorta di archivio. Ma del nuovo vi innamorerete.

Dobbiamo migliorare la nostra visibilitá, far entrare il PRC nel XXI secolo per linguaggio, immagine e attrattiva, come hanno fatto tanti partiti a noi vicini, e che oggi stanno portando a casa dei risultati in termini di consenso, ben migliori dei nostri. Merito solo della comunicazione? Certo che no, ma quest’ultima ha un certo peso nel mondo in cui viviamo.

Vi è poi tutta la parte digitalizzazione del partito, che è quanto mai necessaria, e che nonostante alcune remore da parte di chi, forse anche per ragioni anagrafiche, non ne comprende a fondo le potenzialitá, è ormai imprescindibile.

Nel Dipartimento abbiamo ragionato anche su come costruire un’immagine riconoscibile immediatamente del Partito della Rifondazione Comunista, in modo che dal primo colpo d’occhio si capisca che siamo noi. Per quello ci vuole una “Bibbia” come ho proposto in CdO, e non l’ho inventato io il termine, quindi perdonate il rimando religioso, ma il senso è proprio darsi delle regole che diventano quasi dogmatiche se si vuole fare un buon lavoro. Lo stesso font, gli stessi codici colore, la posizione del nostro simbolo sempre nello stesso punto, per banalizzare, sarebbero giá un inizio.

Vorrei uscire dall’auto-organizzazione in cui, anche a livello nazionale, ognuno fa un po’ quello che vuole, chiama l’amico grafico di turno e fa come se non fossimo un’unica forza politica. La mia non é certo volontá di centralizzare, ma voglio rendere il lavoro di tutte e tutti piú utile. E se non dovessi riuscirci, vorrei almeno fornire degli strumenti per mantenere la stessa linea grafica e di comunicazione. Questo in ogni caso lo proporró anche per tutti i territori: un kit di comunicazione base, con dei template per Facebook, Instagram, Twitter (su Twitter ci torno dopo). Ho in mente di creare in ogni territorio un gruppo condiviso su Canva che permetterá anche a chi non ha competenze grafiche di fare cose belline e senza troppa fatica. E se leggendo vi state chiedendo cos’è Canva, non vi preoccupate, faremo anche dei corsi di formazione.

Tornando a Twitter, oggi è gestito da UNA sola persona che ci ha portato in breve tempo ad avere piú di 10.000 followers. Immaginate le potenzialitá avendo piú persone dedicate. Vi invito a prendervi una serata libera, e guardare un venerdí sera la trasmissione “Propaganda” su La7. In particolare verso la fine dove fanno la classifica dei trend della settimana (una volta ci siamo finiti pure noi di Rifondazione) per capire quanto è importante come social per chi si occupa di politica. Non è solo un esempio propagandistico… basta anche pensare a quanto i media mainstream riportano i tweet dei politici.

Per questo vi chiederó di segnalarmi i vostri account, o di crearli se non li avete. Per creare dei gruppi di retweet e far crescere i nostri messaggi.

Valorizzare ció che facciamo: anche questa è una cosa che non sempre viene fatta. E merita uno spazio dedicato che stiamo costruendo.

Abbiamo elaborato poche semplici regole che applicheremo per le iniziative nazionali, e che se vediamo funzionare, possono essere replicate fino al piú piccolo circolo, perchè i meccanismi sono sempre gli stessi. Prepararsi per un evento, per una campagna, con tutti i materiali pronti, off line e on line, con una strategia di lancio, con persone che hanno chiaro i propri compiti (anche durante manifestazioni, dirette, esterne), contenuti e testi preparati con l’attenzione che merita ogni social e ogni mezzo (ho provato a raccontarlo durante la CdO ma il tempo era tiranno) perchè non si puó prendere e pubblicare lo stesso identico contenuto se stiamo parlando a persone differenti e su social differenti. E poi ci sono un’infinitá di opportunitá nuove da sperimentare e da imparare a usare.

Commentare la realtá esterna, entrare in trend su un argomento, “stare sul pezzo” come si direbbe, o addirittura crearlo noi il “pezzo”, il “trend” vuol dire poi poter incidere sulla realtá. Come abbiamo fatto con la petizione per le dimissioni di La Russa che è arrivata a piú di 100.000 firme, direi ben oltre il numero delle nostre iscritte e dei nostri iscritti. Abbiamo colto il sentimento comune e ci abbiamo costruito una risposta. Non importa se sono firme virtuali. Abbiamo portato 100.000 persone sulla nostra proposta. Il peso dell’opinione pubblica ha ancora un valore, e la costruzione del consenso attorno alle nostre idee e alla nostra visione di societá, passa anche per come la raccontiamo questa societá che vogliamo.

Cercando di concludere, anche se potrei scrivere un poema per quante cose ci sono da fare e quante ne ho in mente, ma una delle regole che dobbiamo darci è anche la brevitá e la sintesi (non a caso sui quotidiani on line specificano il tempo di lettura di un articolo – per questo ho calcolato che ci vogliono 8 minuti, non me ne vogliate) e quindi mi riservo di far diventare questo mezzo una sorta di appuntamento per tenere aggiornato il Partito tutto su quello che sto facendo, raccogliere suggerimenti, anche critiche se costruttive e competenti.

Se a qualcuno pare che molto di ció che ho scritto sia scontato, vuol dire che deve venire a darci una mano perchè sa di cosa sto parlando. Per gli altri e le altre, non preoccupatevi, ho in mente anche dei seminari di formazione. Perché la comunicazione non si improvvisa. Ha delle regole, e soprattutto ha degli obiettivi. Capire come far funzionare meglio i mezzi che abbiamo è uno di questi. La valutazione dei risultati è un altro pezzo importante per capire come comunicare meglio.

Sono ambiziosa, lo so.

Ma so anche che questo é un progetto della cui importanza dovremmo essere consapevoli tutte e tutti.

Avere cura di questo nostro Partito è avere cura di tutti progetti che vogliamo costruire.

Fatevi avanti senza indugio, che rischiamo anche di divertirci, che non fai mai male. Anche in politica. Questa é anche una chiamata alle arti della comunicazione. Potete scrivere a comunicazionenazionaleprc@gmail.com specificando le vostre competenze e la vostra disponibilitá. I gruppi di lavoro li trovare qui, nel documento approvato dalla Conferenza di Organizzazione (che magari non avevate visto) e ne potremo aggiungere altri mano a mano, come averne uno che si occupa dei Meme, per dirne uno. 

 

 

 *Segreteria Nazionale  Responsabile Comunicazione Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea

 


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