Rifondazione: L’Unione Europea decide di strozzare il popolo tunisino

Rifondazione: L’Unione Europea decide di strozzare il popolo tunisino

Il FMI aveva garantito al presidente golpista della Tunisia Saied, 1,9 miliardi distribuiti in 4 anni, in cambio di riforme strutturali (privatizzazioni, tagli al welfare e ai sussidi) la solita ricetta criminale. Il governo di Tunisi ha pensato di poter utilizzare le persone in fuga verso l’Italia, come arma di ricatto per ottenere i fondi senza dover sottostare ai vincoli imposti. I ministri Tajani e Piantedosi hanno cercato di mediare per ottenere immediatamente tali risorse, ma da Bruxelles è arrivato un immediato NO. Solo quando la Tunisia offrirà la garanzia di voler effettuare i tagli richiesti si apriranno i cordoni delle borse. Nessun incontro quindi fra i rappresentanti dei paesi UE interessati – oltre all’Italia, Germania e Francia (che già ha schierato 150 agenti di polizia al confine di Ventimiglia) – e un governo italiano che imprimerà una svolta ancora più dura attraverso un vano proibizionismo per fermare chi fugge da una crisi devastante. Aumenteranno i naufragi e l’assenza di fondi farà sì che Saied possa anche fermare i rimpatri. Questo mentre dal governo olandese giunge la richiesta che l’Italia non sia più considerata “porto sicuro” perché chi vi sbarca finisce spesso in strada o subisce forme di mala accoglienza. Rifondazione Comunista non si schiera dalla parte di Saied, del FMI, dell’UE o dei governi come il nostro, che mettono l’economia di un Paese in ginocchio e poi non accettano di pagarne le conseguenze. Siamo dalla parte del popolo tunisino come degli altri della frontiera sud del Mediterraneo e con ogni mezzo, cerchi, contrastando il neocolonialismo, di varcare le frontiere. Anche Per questo saremo in piazza a Roma, venerdì 28 aprile, al fianco di uomini e donne giunti da ogni parte del pianeta, che manifesteranno per diritti che non hanno confine.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare


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